Roma. A Palazzo Salviati, in Piazza della Rovere, all’interno della 75ª sessione di studio che il CASD (Centro Alti Studi per la Difesa) ha organizzato per lo IASD (Istituto Alti Studi per la Difesa), la mattinata del 6 novembre 2023, nella programmazione didattica focalizzata ad approfondire il nuovo sistema delle relazioni internazionali, con particolare attenzione alla strategia globale di difesa e sicurezza della NATO e dell’UE, frutto dell’evoluzione del conflitto russo-ucraino, nell’ambito del 2° seminario “Comunicazione, negoziazione e risoluzione delle conflittualità”, si è parlato di prossimità samaritana.
Il Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale dell’Emergenza della Chiesa aquilana e dell’ISSR ‘Fides et Ratio’ di L’Aquila, Don Daniele Pinton, è infatti stato invitato a parlare della prossimità samaritana, come linguaggio di azione e risoluzione dei ‘traumi sommersi’, non solo per effetto delle catastrofi sismiche e ambientali, ma anche degli atti terroristici e bellici, come la guerra in ucraina e quella israelo-palestinese, che da poco più di un mese produce distruzione e morte.
Don Pinton, durante la sua relazione e anche nel dibattito successivo, facendo tesoro delle conclusioni tratte dal Secondo Convegno Nazionale sul Terremoto dell’anima, celebrato all’Aquila il 28 ottobre 2023, per volontà del Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo metropolita dell’Aquila, ideatore del percorso sul Terremoto dell’anima nella Chiesa aquilana e sulla prossimità samaritana, ha affermato che gli eventi traumatici offrono l’opportunità di elaborare un modello di vera ricerca interdisciplinare, in cui la letteratura narrativa deve integrarsi con la ricerca medica, psicologica, sociologica, ecclesiale e urbana. La partecipazione dall’interno, è un altro pezzo della storia che i ricercatori devono elaborare verso la costruzione di una memoria ed una identità collettiva, che trova nella dimensione del perdono, la svolta per una ripresa del proprio percorso relazionale.
In Italia, dal nord al sud tutti coloro che sono impegnati nel supportare quotidianamente la popolazione segnata da queste dinamiche, come anche coloro che svolgono attività di supporto umanitario nei luoghi dove sono in corso azioni belliche, sono anch’essi esposti agli effetti di queste problematiche e convivono in questi giorni di emergenza sanitaria come quella nella striscia di Gaza con il drammatico paradosso di dover restare vicini alla gente senza aumentare il contagio.
Facendo proprie alcune affermazioni del cardinale Petrocchi sulla prossimità samaritana, don Pinton ha ricordato come, fronte ai drammi e alle calamità, l’esperienza aquilana, ci ha insegnato che è necessario ‘fare rete’, per potere insieme cercare di comprendere sempre di più in profondità ciò che è avvenuto nella mente e nel cuore delle persone e cercare di dare risposte significative e portatrici davvero di novità rispetto a ciò che finora abbiamo constatato”.
Lo stare in mezzo ai cittadini, fare attenzione a quelle che possono essere definite le periferie esistenziali dell’uomo, ha portato per volontà di papa Francesco alla creazione del Dicastero del Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (DSSUI), che come ricordato durante la sua relazione da don Pinton, ha visto a L’Aquila per il Convegno Nazionale dell’ottobre 2023, la presenza di Suor Alessandra Smerilli, segretaria di quel Dicastero vaticano, al quale il 20 marzo 2020, il Papa ha chiesto di creare una Commissione, in collaborazione con altri Dicasteri della Curia Romana e altre istituzioni, ‘per esprimere la sollecitudine e l’amore della Chiesa per l’intera famiglia umana’.
Inoltre, nel dibattito seguito alla sua relazione, incalzato su tematiche di pace e su come la coerenza sia un elemento necessario per attuare un azione feconda a favore delle popolazioni colpite da eventi terroristici o da azioni di guerra, con uno stile di prossimità samaritana, don Daniele ha ricordato alcuni passaggi del contributo che Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di S. Egidio, ha tenuto parlando di pace, durante il Convegno sul Terremoto dell’anima dell’ottobre scorso. Don Pinton ha affermato che con la guerra in Ucraina, tutti ci siamo posti la domanda del come agire a favore della pace, nel rispetto non solo di un’etica di azione, ma anche di quelli che sono i diritti e doveri costituzionali per difendere la pace. Inoltre, di fronte a nuovo conflitto israelo-palestinese, con il suo terremoto dell’anima per il quale è necessario considerare le implicazioni per la pace di queste crisi interconnesse, don Pinton ha ricordato come sia necessario compiere non solo ogni azione utile per l’ottenimento della pace, ma anche come sia urgente programmare interventi che si prolunghino nel tempo, sia per il sostegno delle popolazioni colpite dalla guerra in ambito di aiuti umanitari, ma anche con un sinergico affiancamento delle popolazioni che vivranno effetti post-traumatici per il superamento del trauma con una azione di prossimità samaritana che può diventare lo stile comportamentale non solo per le organizzazioni con orientamento cristiano, ma anche da parte delle istituzioni laiche vocate al soccorso.
Finora, le crisi interconnesse (sanitaria, socio-economica, bellica ed ecologica) stanno allargando il divario non solo tra ricchi e poveri, ma anche tra le zone di pace, di prosperità e di giustizia ambientale e le zone di conflitto, di privazione e di devastazione ecologica. Non ci può essere guarigione senza pace’.
Oggi più che mai, è necessaria una globalizzazione della solidarietà che rifletta la nostra interdipendenza globale che passa da una “cultura dell’incontro” concretizzata da una “cultura samaritana”, in cui uomini e donne si scoprano l’un l’altro come membri di una stessa famiglia umana, e che nella solidarietà, nella fiducia reciproca, nella non-violenza e nell’incontro tra i popoli scoprano il bene comune.