Periodico di informazione religiosa

I Primati della Comunione Anglicana a Roma dal Papa

by | 26 Apr 2024 | Cronaca

I Primati delle chiese della Comunione anglicana si incontreranno a Roma dal 29 aprile al 3 maggio per riflettere insieme sulle priorità e le sfide comuni della Chiesa anglicana nel mondo, realizzando quell’incontro mancato che doveva tenersi nel 2020 e fu rimandato a causa della pandemia. L’incontro dei Primati è uno dei quattro strumenti della Comunione anglicana, che lavora per l’unità tra le Chiese anglicane a livello globale. Gli altri sono il Consiglio consultivo anglicano, la Conferenza di Lambeth e l’Arcivescovo di Canterbury. A Roma i Primati potranno vivere insieme momenti di preghiera e riflessione incentrati sulle lettere di San Paolo, nonché un pellegrinaggio ai luoghi santi di Roma, visitando sia la Basilica di San Pietro che la Basilica di San Paolo fuori le Mura, oltre alle visite alle Tre Fontane, Santa Maria in Trastevere e la Comunità di Sant’Egidio. II programma prevede anche un incontro dei Primati con Papa Francesco e un colloquio con il Cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, sul significato del cammino sinodale per tutta la Chiesa. I Primati saranno ospitati dall’arcivescovo Ian Ernest, direttore del Centro anglicano di Roma, istituito in occasione dell’incontro tra San Paolo VI e l’Arcivescovo di Canterbury Michael Ramsey e che negli anni è diventato un punto di riferimento per la preghiera comune e il dialogo ecumenico. Roma, è carica di significato storico e spirituale anche per il mondo anglicano. Qui si trovano le tombe degli apostoli Pietro e Paolo e da Roma papa Gregorio Magno inviò nel 597 in Inghilterra i suoi monaci in missione, guidati da Agostino, primo arcivescovo di Canterbury, venerato come santo da cattolici e anglicani.

Dopo la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse, la Comunione Anglicana è la terza denominazione nel mondo, che conta dagli 85 ai 100 milioni, secondo le diverse stime, i cui membri sono presenti in 165 paesi. Molti provengono dal Global South, cioè da quei contesti in cui donne e uomini sono direttamente colpiti dall’instabilità dei conflitti, dalle conseguenze della crisi climatica, dall’ingiustizia della povertà. Per questo la scelta di Roma si configura anche come un luogo di incontro “neutrale”, cioè a metà strada, se non idealisticamente al di fuori di quella divisione tra Global North, dove risiedono le Chiese più ricche e il Global South, che comprende le comunità dei paesi in via di sviluppo. Una distinzione non di poco conto, visto che queste diverse aree del mondo veicolano culture e teologie diverse. Nell’ordine del giorno dell’assemblea dei Primati ampio spazio sarà riservato alla discussione di un documento della Commissione Permanente Interanglicana sull’unità, la fede e l’ordine (IASCUFO, Inter-Anglican Standing Commission on Unity, Faith & Order), preparato dal Consiglio Consultivo Anglicano nel 2023. Il documento offre proposte concrete per cercare di superare le differenze e i disaccordi nella Comunione anglicana, ormai sull’orlo di uno scisma. Gli arcivescovi primati di 12 Chiese nazionali affiliate alla Global South Fellowship of Anglican Churches (GSFA), infatti, avevano duramente criticato la decisione dell’Assemblea nazionale della Chiesa d’Inghilterra del 9 febbraio 2023, che consente al clero di benedire le unioni dello stesso sesso, mantenendo però il divieto di celebrarne i matrimoni. Contro il voto sinodale si era espresso anche Henry Ndukuba, arcivescovo della Chiesa della Nigeria che, con i suoi 25 milioni di battezzati, rappresenta un terzo di tutti gli anglicani nel mondo e si colloca sullo stesso piano della Chiesa d’Inghilterra, che ne conta 26 milioni. I 12 primati rimproveravano alla Chiesa di Inghilterra, con la sua decisione, di essersi allontanata dalla retta interpretazione delle Sacre Scritture e dall’insegnamento dei Padri e dei Concili della Chiesa; se la Chiesa d’Inghilterra è storicamente la prima provincia, ora che si è allontanata dalla fede storica la responsabilità della Comunione ricadrebbe sui restanti primati rimasti “ortodossi”. Inoltre i vescovi dissidenti hanno affermato di non volere più riconoscere Sua Grazia Justin Welby come guida spirituale della Comunione anglicana. Welby ha anche pensato di fare un passo indietro, se necessario; in ogni caso l’Arcivescovo di Canterbury è un primus inter pares: è, cioè, il Primate d’Inghilterra e il vescovo della Diocesi di Canterbury, ma non esercita la sua autorità sulle altre province anglicane. In un mondo in profonda crisi, non sembra tener più nemmeno la tradizionale prassi della Comunione anglicana di lasciare libera ogni chiesa di provvedere a sé, prassi che ha consentito la convivenza di cristiani con visioni del tutto diverse. Dunque il pellegrinaggio a Roma dei Primati servirà a chiarire quale strada la Comunione anglicana dovrà prendere: tentare il tutto per tutto per salvare l’unità o formalizzare uno scisma che alcuni vedono già all’opera.

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