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Laudato si’. L’enciclica sociale di papa Francesco sulla cura della casa comune

by | 20 Mar 2023 | Teologia

Il 24 maggio 2015 papa Francesco firmava la sua enciclica dedicata alla cura della casa comune: Laudato si’, una enciclica sociale. Questo documento ha messo in moto importanti riflessioni su svariati campi: etico, economico, sociale, ambientale; è stato oggetto di fraintendimenti; ha avviato processi di rigenerazione del mondo e della persona umana.

Ci accostiamo alla presente Lettera tenendo bene a mente le stesse parole del Pontefice, il quale sottolineò, in un Discorso del 2021, che «la Laudato si’ non è una enciclica verde. Essa è una enciclica sociale». Esse sono fondamentali, poiché rivelano la portata antropo-teologica e socio-politica del documento.

Sfogliando i numeri della Laudato si’ ci accorgiamo come questi ruotano attorno alle presenti grandi tematiche: la riflessione sullo scenario attuale, l’origine del mondo esistente, il primato della persona umana nel mondo, la vocazione alla integrazione e a una relazionalità rigenerata, le nostre importanti azioni quotidiane e concrete; il filo rosso che attraversa l’enciclica è dato dalla testimonianza di Francesco d’Assisi, in merito alla riconciliazione universale e alla custodia dei viventi.

Papa Francesco apre le sue riflessioni con un profondo sguardo sullo scenario attuale globale, «quello che sta accadendo alla nostra casa» (capitolo primo): evidenzia come la crisi climatica sia stata fortemente incentivata dai nostri nuovi stili di vita più intensi e consumistici; lo strapotere della tecnologia e della finanza hanno contribuito alla degenerazione dell’inquinamento, alla deforestazione, alla eccessiva produzione di rifiuti, allo spreco e alla privatizzazione dell’acqua, alla perdita di biodiversità (cfr. LS 32-42) e a una «cultura dello scarto» (LS 22). Per tutto questo, il Papa non auspica facili e immediate soluzioni: invita ad abbattere quella «generale indifferenza» (LS 25), per far posto a una maggiore responsabilità di tutti; e, soprattutto, al fine di «osare trasformare in sofferenza personale quello che accade al mondo» (LS19). Per il Pontefice si tratta di una crisi dell’umano, di degradazione sociale, di ingiustizie planetarie (cfr. LS 48-52); oltre che di «un grande deterioramento della nostra casa comune» (LS 61).

In antitesi all’attuale realtà mondana, il Papa ricorda le origini dell’universo, l’opera creata armonicamente da Dio, la sua predilezione verso la persona umana (cfr. LS 65), la centralità della vita relazionale (cfr. LS 66); rispetto al dominio assoluto e allo sfruttamento nei confronti dell’esistente, e a quell’antropocentrismo dispotico a cui non interessano le altre creature (cfr. LS 67-68). Alla logica onnipotente e distruttiva odierna, Francesco antepone il valore di quella libertà che si lascia guidare dall’amore, dalla vita, dalla responsabilità, dalla giustizia e dalla fraternità: «L’essere umano, dotato di intelligenza e di amore, e attratto dalla pienezza di Cristo, è chiamato a ricondurre tutte le creature al loro Creatore» (LS83).

L’enciclica sottolinea fortemente che l’attuale crisi ecologica possiede una radice antropologica; essa è rintracciabile nell’egoismo, nella violenza, nel paradigma tecnocratico (cfr. LS 106-114), nel «sogno prometeico di dominio sul mondo» (LS 116). Si deteriora il mondo e si ammala anche la persona, vittima ora di «una schizofrenia permanente» (LS 118); il relativismo e la mentalità “usa e getta” imperano.

Al centro il documento pone – senza tentennamenti – la persona umana e i poveri, soprattutto; la giustizia e il bene comune; la sfida dell’integrazione, a ogni livello. Il Papa ripresenta – come un vero e proprio leitmotiv – il tema della interconnessione: «Oggi l’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani, e dalla relazione di ciascuna persona con se stessa, che genera un determinato modo di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente» (LS 141). L’inquinamento non è solo terrestre: è un malessere umano e sociale, politico, internazionale, ecumenico; è il frutto della tendenza a emarginare chi è debole, povero, contro-produttivo; si tratta di «un deterioramento etico e culturale, che accompagna quello ecologico» (LS 162). Il Pontefice denuncia quel diffuso individualismo e la ricerca egoistica della soddisfazione immediata, che degenerano in crisi dei legami familiari e sociali. Il suo instancabile invito rimane ad «ampliare l’orizzonte delle nostre preoccupazioni e pensare a quanti rimangono esclusi dallo sviluppo» (Ibidem).

La grande – ed entusiasmante – sfida che la Laudato si’ lancia alla Chiesa e all’umanità intera è l’integrazione e la visione integrale di tutto quanto l’esistente; tutto è in relazione: inquinamento, povertà, ingiustizie, guerre, soprusi. L’anelito alla custodia del bene comune – e, dunque, di tutti gli esseri viventi – dovrebbe costituire la tensione per ogni persona umana. E allora anche i piccoli atteggiamenti quotidiani e le abitudini dovrebbero orientarsi verso scelte maggiormente responsabili nei confronti di tutti: fratelli in difficoltà e ambiente inquinato. Il Papa cita anche esempi molto pratici, per farci comprendere come il presente e il futuro dell’umanità sia nelle nostre mani: non sprecare cibo e acqua, usare di meno le automobili e servirsi dei pubblici mezzi di trasporto, risparmiare l’energia elettrica; ma anche: essere solidali, corresponsabili, umili, sobri, prossimi nel bene.

I fulcri dell’enciclica rimangono le relazioni – a livello interpersonale e globale –, ma anche l’interconnessione di tutto quanto ci circonda.

Il filo rosso che attraversa queste pagine è l’esperienza che ci consegna Francesco d’Assisi; il Papa lo cita come il modello dell’armonia, come colui che si è riconciliato con se medesimo, con Dio, con gli altri e con la natura (cfr. LS 10). Egli ha saputo stupirsi di fronte al creato, ha imparato il linguaggio della fraternità e la cura di tutto quanto era fragile.

Rileggiamo e meditiamo l’enciclica Laudato si’: scopriremo tantissimi spunti sui quali interrogarci ed esaminarci; ma anche tante pro-vocazioni per riorientare il nostro cammino cristiano e umano, per contribuire alla salvaguardia del creato e alla salvezza del mondo, per alleviare qualche sofferenza e gettare anche solo una goccia di bene nel vasto oceano dell’umanità.

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