Periodico di informazione religiosa

P di PLATONE

by | 2 Mar 2024 | Filosofia

PLATONE

Immagina di aver preso a prestito da un amico il suo astuccio con penne, gomma, colori e tutto quanto. Adesso l’amico vorrebbe che tu glielo restituissi. Quale sarebbe la cosa giusta da fare secondo te? Qui sotto troverai quattro alternative comportamentali e situazionali, pensaci e rispondi in base a quello che ritieni sia la risposta a te più conforme, non affettivamente, ma ragionando in termini di cosa sia più o meno giusto fare.

  1. Provi a convincere il tuo amico di averne ancora bisogno
  2. Lo tieni più a lungo che puoi; d’altronde ne hai bisogno
  3. Lo restituisci perché appartiene a lui, non a te.
  4. Potrai sempre trovare un altro amico, non ti importa se si arrabbia e tronchi la relazione con te. Perciò ti tieni l’astuccio.

Scrivi qui la tua risposta ______

Ricorda: la questione è “Cosa sarebbe giusto fare?” e non “Cosa mi sento di fare in questa situazione?”. Se rispondi A o B sembrerebbe che tu pensi ai tuoi soli interessi e non a rispettare gli interessi e la proprietà del tuo amico. Se scegli D, sei una persona che sta valutando le cose superiori e più preziose rispetto all’amicizia con una persona, o in questo caso, stai ritenendo questa cosa  più importante della possibilità di perdere o ferire una persona. La risposta più comune appare essere la C. L’ astuccio non è tuo, va perciò restituito al legittimo proprietario che ne reclama il bisogno, amico o non amico. Perciò, anche se tu vorresti mantenerlo per qualsivoglia ragione, devi cedere, o comunque non può essere tuo perché già di un altro. Che cosa ci dice questo esempio a proposito della giustizia? Infatti, che cos’è la giustizia? Domanda vecchia tanto quanto la stessa filosofia. I filosofi si sono posti questa domanda dal tempo di Platone, il famoso filosofo greco che visse tra il 428 a.C. e il 348 a.C. Tuttavia, l’esempio sopra, tratto dal  Primo Libro della Repubblica di Platone, suggerisce che la giustizia può essere facilmente definita così: “giustizia è trattare onestamente le altre persone”. In sintesi, essere giusto è essere onesto; sicché, qualsiasi cosa è stata presa a prestito deve essere restituita sempre dal momento che è ciò che risulta giusto in questo caso. È questa una buona definizione? Cambiamo l’esempio in alcuni modi (come Platone ha fatto nella Repubblica). Immagina che un membro della tua famiglia prende a prestito un’arma da un amico, e tra quando il prestito è scaduto e la richiesta di storno dell’arma da parte dell’amico è accaduto sfortunatamente che  il nostro amico sia diventato mentalmente instabile. Ora, tornando alla definizione previamente riscontrata, sarebbe giusto che si restituisca l’arma dal momento che la definizione dice che qualsiasi cosa si prende a prestito deve essere restituita se non è tua. Ma pensiamo ancora davvero che sia questa la giusta cosa da fare?

Trovate qui altre quattro alternative possibili:

  1. Mantieni la pistola; il tuo amico è instabile e ciò che potrebbe farci una volta che l’avrai restituita non si può sapere e potrebbe danneggiare qualcuno o se stesso.
  2. Restituisci comunque la pistola; dopo tutto appartiene a lui.
  3. Parli con un filosofo per conoscere la vera definizione di giustizia. Una volta conosciuta la definizione di giustizia saprai cosa devi fare.
  4. Cerchi di ottenere un aiuto professionale per il tuo amico mentalmente instabile. 

Risposta _________

Analizziamo ora brevemente le risposte possibili date alle situazioni sopra descritte:

  1. La risposta E elimina le conseguenze dannose che potrebbero verificarsi se una persona malata avesse la pistola. Tuttavia mantenere la pistola quando questa comunque appartiene ad un’altra persona viola la nostra definizione di giustizia. Può una persona agire contro la giustizia in modo da fare una cosa buona? In qualche modo ci troviamo davanti ad un’eventualità non ottimale.
  2. La risposta F mostra che si è compresa bene la definizione di giustizia e la si vuole prontamente applicare. Ma è davvero giusto restituire l’arma ad una persona anche se quella persona ora non è sana di mente?
  3. Chi ha scelto l’opzione G? Allora un filosofo da interpellare potrebbe essere il maestro di Platone, protagonista di molti suoi dialoghi, Socrate. La Repubblica analizza la questione della giustizia in un tentativo prolungato, di circa 300 pagine! Quindi sembra sicuro che, qualunque sia la giusta definizione e applicabilità del concetto di giustizia, non sarà immediatamente spendibile per questo caso che richiede celerità. 
  4. La risposta H suggerisce che l’amico per te è importante. Sebbene questo comportamento sia buono, non aiuta realmente a rispondere alla domanda intorno alla giusta cosa da fare in questa situazione, al modo giusto di intendere la giustizia.

Alexander Hamilton scriveva “che il primo dovere di uno Stato sia la giustizia”.  Sono passati quasi tremila anni e la questione pare ancora irrisolta e in fase di discussione.

Complichiamo ora la faccenda con queste ulteriori riflessioni provocatorie:

  1. Dovresti essere giusto coi tuoi nemici tanto quanto dovresti esserlo coi tuoi amici?
  2. Puoi essere ingiusto verso te stesso? Che significa?
  3. Se la risposta alla seconda domanda è positiva, allora sai davvero cosa significa essere giusti verso se stessi? E con gli altri? Il valore della giustizia che applichi seguirebbe le stesse regole che applicheresti con te stesso?

Platone pensava che la vera giustizia inizi in noi stessi e che è importante conoscersi nel miglior modo possibile così che possiamo essere giusti con noi stessi ogni volta che parliamo, agiamo e compiamo una scelta. Se ci conoscessimo riflettendo su chi siamo e cosa vogliamo e come speriamo di trascorrere le nostre vite, allora dovrebbe essere possibile, alla fine, scoprire almeno qualcosa sulla natura della giustizia. Quando ci poniamo domande e proviamo a rispondere, grande lascito di Platone, stiamo imparando molto su chi siamo noi, cosa vogliamo, dove stiamo andando e che rapporto abbiamo con le cose di questo mondo e non solo. E vivendo, perseverando nella ricerca, arriveremo a comprendere le altre mille sfaccettature della giustizia e il modo altrettanto variopinto della sua applicabilità nei diversi contesti.

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