Periodico di informazione religiosa

Preghiere, Rosari, presepi e crocifissi al bando

by | 8 Apr 2023 | Cronaca

Preghiere, Rosari, presepi e crocifissi al bando. Alcuni anni fa partì una campagna contro l’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici, come uffici, scuole, ospedali. Il paladino fu lo scomparso Adam Smith, musulmano, che arrivò a gettare il crocifisso dalla finestra della camera dell’ospedale dove era ricoverata la madre. Poi c’è stata la crociata per proibire il presepe nelle scuole.

Ora, da San Vero Milis, un comune di poco più di duemila anime, in provincia di Oristano, in Sardegna, parte la campagna contro le preghiere cristiane nella scuola, con il benestare del dirigente scolastico, che ascolta e dà seguito alle proteste di due mamme, scandalizzate dal fatto che l’insegnante, supplente in quel momento, ha fatto recitare un’Ave Maria e un Pater e per Natale, come “precedente”, ha fatto addirittura costruire alla sua classe un rosario.

L’insegnante, colpevole di questi tremendi reati e di avere terrorizzato i ragazzi, è stata sospesa, senza stipendio, per 20 giorni, quasi un mese. La notizia ha fatto, naturalmente, il giro dei social, ed è su tutte le testate giornalistiche nazionali. Sono partiti e stanno per partire, ovvio, anche i salotti bene tv e non è escluso che venga chiamato anche il governo, se non il parlamento, a pronunciarsi. Due mamme.

Una volta ci si riuniva, in assemblea, si discuteva, si dibatteva e veniva fuori un voto della maggioranza, al quale tutti si attenevano. Sarei curioso di sapere chi sono le due mamme, per aver saputo convincere rapidamente il dirigente scolastico a prendere un provvedimento così drastico. Non credo sia il caso di scomodare i soliti psicologi dell’età evolutiva o gli psicoanalisti o gli psicoterapeuti o gli psichiatri, ora molto impegnati nei salotti televisivi. Ma sarebbe carino conoscere quali saranno le conseguenze psicologiche per quei poveri ragazzi o bambini che hanno subìto un trauma così forte recitando un’Ave Maria, un Padre Nostro oppure dal sentir parlare di cosa sia un Rosario. Certo, il bullismo nelle scuole, quello sui social dei compagni di scuola e non, sono bazzecole per la mente di un bambino/a, rispetto ai danni che può arrecare come acquisire la conoscenza di una preghiera cristiana, di cosa sia un’Ave Maria, un Padre Nostro o un Rosario.

E questo gli psicologi e psicoterapeuti da salotto-tv lo stanno spiegando e lo spiegheranno benissimo. L’insegnante ha commentato, tra le altre cose, “mi sembra di vivere un incubo” (dal Corriere della sera del 6 aprile 2023). Anche a me. Sembra di vivere un incubo o un sogno, nel senso: sogno o son desto, sta accadendo veramente? Sì, sta accadendo.

L’insegnante è stata costretta a fare ricorso a un avvocato, a portare il caso in tribunale, per potersi difendere. Non sono state sufficienti le scuse – anche se non si capisce bene per cosa – dell’insegnante alle due mamme (mi fanno pensare tanto, scusate, al testo della canzone “Bocca di rosa”, del cantautore poeta Fabrizio De André) e al dirigente scolastico.

Neppure l’intervento dei sindacati a difesa dell’insegnante, che quando è stata presa la decisione della sospensione era in malattia: il provvedimento è partito lo stesso, senza “se” e senza “ma”. La libertà di culto è sacra: ai cristiani bisogna insegnare anche i principi delle altre più grandi religioni del mondo, come l’Islam e l’ebraismo. Lo dice anche Papa Francesco. Non si può vivere nell’ignoranza, che spesso porta all’ortodossia estrema e al fanatismo religioso (vale anche per le altre religioni nei confronti del cristianesimo, però). Ma qualche domanda ce la dobbiamo porre, di fronte a casi come quest’ultimo, e non solo: perché in questi tempi bui che stiamo vivendo, Gesù Cristo fa così tanta paura? Perché ci sono persone che hanno paura di un’Ave Maria, di un Padre Nostro o di un Rosario? La risposta è in quello che stiamo vivendo in questi giorni della Passione, Morte e poi Resurrezione di Cristo: Gesù è un rivoluzionario, il primo e più grande dei rivoluzionari. Ha sconvolto e capovolto l’ordine costituito, ci dice che non è necessario caricarci di oltre seicento precetti giornalieri per essere di Dio, ma è necessario non fare del male al prossimo intenzionalmente e amare, amare il prossimo e se stessi senza confini.

Questo è il vero oggetto della paura. La paura di queste due mamme e di quel dirigente scolastico. Persino il Corano parla – e bene – di Gesù. L’unione dei popoli è come la globalizzazione economica: i Paesi poveri sempre più assoggettati a quelli ricchi. Pochi, pochissimi, che governano su molti. È questo l’insegnamento che avranno i ragazzi e bambini/e coinvolti in questa vicenda, dove due mamme scontente fanno sospendere una docente, con il benestare di chi dovrebbe difendere i diritti di tutti? Anche di chi vuole sentirsi libero di recitare un’Ave Maria, un Padre Nostro o parlare del Rosario in un’aula scolastica. E poi, a pensarci bene, un’Ave, un Pater o un Rosario hanno mai fatto del male a qualcuno?

Print Friendly, PDF & Email

Ultimi articoli

Author Name