Periodico di informazione religiosa

Sacerdoti nel cambiamento d’epoca

by | 10 Feb 2024 | Vita ecclesiale

Città del Vaticano – Si chiuderà oggi a Roma il Convegno internazionale per la formazione permanente dei sacerdoti svoltosi presso l’Auditorium della Conciliazione dal 6 al 10 Febbraio 2024,  sullo sfondo della Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis «Il dono della vocazione presbiterale», organizzato dal Dicastero per il Clero, in collaborazione con il Dicastero per l’Evangelizzazione, sezione per la prima Evangelizzazione e le nuove Chiese particolari e il Dicastero per le Chiese Orientali, che ha visto la presenza di un migliaio di esperti provenienti dai cinque continenti.

In questo Convegno internazionale, rivolto ai referenti diocesani, regionali, nazionali per la formazione permanente dei sacerdoti, esperti e interessati a tale ambito, che si propone di “avviare un processo condiviso con tutte le Chiese locali teso a rafforzare la formazione permanente e l’accompagnamento dei sacerdoti”, nel pomeriggio del 6 febbraio, ha tenuto un intervento molto significativo il Card. François-Xavier Bustillo, Vescovo di Ajaccio (Francia), sul tema dei ‘Sacerdoti nel cambiamento d’epoca’.

Dopo aver introdotto il tema partendo da una visione profana della vita sacerdotale, soprattutto in occidente, scandita da varie difficoltà tra le quali ‘il declino numerico dei sacerdoti, il declino della pratica religiosa e l’ostilità di certi ambienti politici e mediatici’, Bustillo ha affermato che ‘l’errore, senza dubbio, è stato quello di constatare le difficoltà e di cercare soluzioni, ma «alla maniera del mondo», dando risposte tattiche, senza uno sguardo di fede’, mentre ‘in questi tempi, abbiamo bisogno di convertire lo sguardo, perché sia uno sguardo di fede’.

E prima di inoltrarsi nella sua relazione il Vescovo di Ajaccio, afferma che ‘la nostra visione dei sacerdoti deve cambiare. I sacerdoti devono testimoniare, come indica questo convegno, la bellezza di essere discepoli oggi. Il dono di Dio è dentro di noi, e deve essere ravvivato (cfr 2 Tm 1,6). È nella speranza che dobbiamo formare pastori che siano motori di gioia e di pace in un mondo teso, lacerato e diviso’.

Parlando di ‘formazione permanente adattata’, constata come i sacerdoti,  giovani e adulti, ‘sono cresciuti in famiglie fragili e loro stessi sono fragilizzati’. Questo necessita di attivarsi in un lavoro umano e spirituale che, pur tenendo conto dei documenti prodotti dalla Chiesa, richiede una formazione più carismatica che tecnica, dove il motivo della formazione è quello di a vere sacerdoti che siano felici nella loro vocazione e nella loro missione, perché ‘il mondo ha sete di testimoni felici della fede’.

Il Card. François-Xavier Bustillo, indica due priorità che ritiene importanti in tempi di crisi, sintetizzabili in due slogan: ‘Sacerdoti per amare’ e ‘Sacerdoti per trasfigurare le vite’.

‘Un tempo di crisi ha bisogno di una Chiesa in cui i suoi pastori siano amanti e amorevoli. Le crisi possono destabilizzare persone e strutture, e nello squilibrio si cercano punti di riferimento. L’amore è il punto di riferimento fondamentale dell’essere umano’, perché ‘la vocazione del sacerdote non deve limitarsi alla distribuzione dei sacramenti, all’animazione di riunioni, all’essere creativo per la missione e alla gestione dei beni materiali’, ma  ‘il sacerdote deve amare le persone che partecipano ai sacramenti, deve amare le persone che partecipano a un incontro, deve mirare alla missione non come una conquista ma come occasione per testimoniare l’amore di Dio. Amare nel ministero sacerdotale ordinario significa offrire alle persone la qualità relazionale che meritano quando bussano alla porta della Chiesa’.

Il tempo in cui viviamo, porta spesso ‘le persone ferite dalla vita possono chiudersi in se stesse per proteggersi; altri sono alla ricerca di un cammino spirituale e, come nel Vangelo, diverse categorie di persone si rivolgono alla Chiesa per chiederci: e noi, che cosa dobbiamo fare? (cfr Lc 3,10-14).

‘I sacerdoti devono ascoltare la sete della gente. Durante gli incontri missionari i sacerdoti troveranno i poveri che la nostra società ha creato e questi mostreranno le loro ferite fisiche o psicologiche. La loro bellezza è stata sfigurata dagli incontri e scontri della vita’.

Concludendo il suo intervento afferma che ‘la Chiesa a bisogno di sacerdoti dove la loro unzione li spinge à incarnare una missione per annunciare la vita, la libertà, la gioia e la speranza al mondo. Sacerdoti dove l’unzione è l’azione di Dio nella vita degli uomini di oggi’.

Print Friendly, PDF & Email

Ultimi articoli

Author Name