Periodico di informazione religiosa

Il decennio aquilano del Cardinale Giuseppe Petrocchi

by | 29 Set 2023 | Editoriale

L’Aquila. Nel mese di luglio di quest’anno, la Chiesa aquilana, ha ricordato il decennio dell’ingresso in diocesi del Cardinale Giuseppe Petrocchi, e proprio in questo periodo ricorre il suo cinquantesimo anniversario di ordinazione presbiterale e il venticinquesimo di quella episcopale.

Domenica prossima, primo ottobre 2023, alle ore 18:00, nella Basilica di S. Maria di Collemaggio, la Comunità aquilana, festeggerà questi due momenti significativi della vita del suo Pastore in una solenne celebrazione eucaristica, presieduta proprio dal Cardinale Arcivescovo, concelebrata da molti Arcivescovi e Vescovi della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana (Ceam) di cui è Presidente e dal Clero diocesano, in cui sarà data lettura del messaggio augurale firmato da Papa Francesco e della bolla pontifica di nomina di Mons. Antonio D’Angelo ad Arcivescovo Coadiutore di L’Aquila, a cui successivamente seguirà il messaggio augurale del Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

Il 7 luglio del 2013, nel giorno del suo ingresso in Diocesi, prima di arrivare nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, ancora segnata dalle ferite del sisma del 2009, il Cardinale Petrocchi ha compiuto tre gesti che hanno di fatto caratterizzato tutto il decennio aquilano.

Arrivato davanti alla casa dello studente, in via XX settembre, prima si è fermato in preghiera per le vittime del sisma del 2009 e poi ha baciato la terra aquilana, come segno di devozione a un territorio martoriato dal sisma con morte e distruzione; in seguito si è recato nel Duomo di S. Massimo, sventrato dal sisma e lì ha incontrato in rappresentanza del Clero aquilano, il Capitolo dei Canonici della Cattedrale e un gruppo di giovani universitari, rappresentanti di un mondo ‘parallelo’ che da sempre anima la Città di L’Aquila. Infine, si è recato nella Chiesa di S. Maria del Suffragio a Piazza Duomo, per venerare, come prevede la tradizione aquilana per l’ingresso degli arcivescovi in diocesi, la Sacra Effige della Salus Populi aquilani.

Questi momenti sono diventati elementi significati del suo episcopato. In primo luogo, nell’ambito del sisma, con un’attenzione particolare ai parenti delle vittime del sisma, fatta di incontri personali di ascolto, accompagnamento e consolazione e poi, in modo programmatico, in occasione dell’anniversario annuale del sisma, con un messaggio alla popolazione aquilana, per portare conforto e speranza; inoltre un altro aspetto significativo di questa attenzione è la creazione di un ufficio diocesano, unico in Italia, per la Pastorale dell’Emergenza e il 25 ottobre 2019, dopo un periodo di riflessione svolto con gli Organismi diocesani, seguito da momenti di verifica con il Clero e i Religiosi come anche da un confronto dialogico con Studiosi in ambito di disturbi post-traumatici, di un Convegno nazionale, sul tema Il Terremoto dell’anima, in cui il Cardinale Petrocchi ha ripreso una serie di analisi e valutazioni fatte nel corso del suo ministero episcopale aquilano, mettendo in evidenza come un disastro – paragonabile a quello che ha colpito la Città e il Territorio dell’Aquila – può trovare soluzioni tecniche nell’ambito urbanistico, ma continua a segnare la popolazione, che lo ha sofferto, con gravi ferite “psicologiche” e profonde “crepe” nell’anima, difficili da rimarginare. Iniziativa, che per volontà del Cardinale Arcivescovo, in continuità con quello realizzato nell’ottobre del 2019, verrà riproposta dall’ufficio diocesano per la Pastorale dell’Emergenza, con il Secondo Convegno Nazionale sul tema ‘IL TERREMOTO DELL’ANIMA. Pastorale samaritana, per un’azione integrale di sostegno alle vittime delle calamità, il 28 ottobre 2023, affinchè nell’oggi della Chiesa, come spesso afferma Petrocchi, «lo stile sia sempre di più quello del farsi carico delle sofferenze degli altri, ponendosi al loro fianco, in ascolto del loro cuore, guidati dalla Luce della Parola, animati dalla grazia della Pasqua e spinti dall’impulso missionario della Pentecoste», attivando «un “ministero della consolazione”, che “è teologale” e “non unicamente antropologico”, poiché solo una Chiesa fraterna e amica è capace di offrire il tesoro della Parola, della Pasqua e della Pentecoste».

Il secondo aspetto significativo si muove sulla dimensione economica e della ricostruzione. Dopo aver ripianato il bilancio diocesano, attenzione del Cardinale Petrocchi si è sulla ricostruzione delle Chiese e dei centri parrocchiali dell’Arcidiocesi, che avviata dal predecessore, mons. Giuseppe Molinari, ha visto un nuovo slancio non solo con la riapertura di alcune tra le più importanti Chiese cittadine, come la Basilica di S. Bernardino, la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, della Chiesa di S. Silvestro e dell’Episcopio e Casa del Clero che a breve saranno riconsegnati alla Diocesi, ma soprattutto con un significativo impegno, rivolto all’inizio dei lavori della Cattedrale, sventrata dal sisma, in dialogo e concertazione con le autorità competenti e con forti appelli che hanno portato Petrocchi a coinvolgere il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, con una visita alla Cattedrale il 6 dicembre del 2018, quando era in visita all’Aquila per l’inaugurazione della Chiesa di S. Maria del Suffragio e con la storica visita pastorale di papa Francesco per la Perdonanza Celestiniana, il 28 agosto 2022, che ha visto per la prima volta nella storia, un Papa aprire la Porta Santa di Collemaggio e visitare la Cattedrale di S. Massimo, ancora segnata dalla distruzione del sisma del 2009. Tra i tanti interventi seguiti dal Cardinale Petrocchi in prima persona, va poi aggiunto sia l’impegno per reimpostare alle nuove normative legislative, l’Ufficio diocesano della Ricostruzione, con il fine di poter intervenire sulle Chiese e Case Canoniche, danneggiate da un altro sisma, quello del 2016-2017, come anche per la nuova edilizia di culto, l’edificazione della Chiesa e Centro pastorale di S. Giovanni da Capestrano, nel quartiere periferico di Cansatessa, che saranno nei prossimi mesi e anche l’ormai prossimo inizio dei lavori, nel popoloso quartiere di Pile alle porte della Città, per la costruzione della nuova Chiesa e Centro parrocchiale.

Il terzo aspetto, evidenziato il giorno del suo ingresso in Diocesi, è l’amore per la Madre del Signore, Maria. Una grande missione diocesana prima della pandemia che ha portato Petrocchi a consacrare la Chiesa aquilana al Cuore Immacolato di Maria e il rinnovo di affidamento della Città e Arcidiocesi aquilana alla Madonna del Popolo aquilano, durante il tempo difficile della pandemia.

Prima del suo ingresso in Diocesi, il Cardinale Giuseppe Petrocchi, incontrando il clero aquilano nella Curia di Latina, enucleò le modalità del suo comportamento, che in più occasione hanno caratterizzato non solo la sua presenza decennale all’Aquila, ma il suo stile di vita, che parte da lontano.

Infatti, in quell’occasione, rivolgendosi al clero e in seguito anche ai fedeli aquilani, Petrocchi ha affermato che nella sua vita, «primum bonum ecclesiae, postea bonum fratrum, postea bonum personale».

Di fatto, come dal Cardinale Petrocchi ha ammesso anche recentemente, questa ‘intuizione di vita’, fatta di sobrietà personale e di un amore sincero alla Chiesa e al popolo di Dio, che lo ha portato, anche in occasione della sua ordinazione episcopale avvenuta a Latina, il 20 settembre del 1998, nella chiesa di San Francesco ad Ascoli Piceno ad assumere il motto episcopale “Ante omnia caritas” (“Prima di tutto la carità”), ha un suo inizio ad Ascoli Piceno, quando dopo essere stato ordinato presbitero nella Chiesa di S. Pietro Martire, il 15 settembre del 1973, come prima destinazione, è stato mandato vice parroco, nella parrocchia dei SS. Pietro e Paolo in Ascoli Piceno, dove all’epoca era parroco don Marco Moretti, morto in concetto di santità, il quale, nel suo ufficio, semplice e povero, aveva scritto sulla parete, ‘prima Dio, poi tu e poi io’.

Una frase che ha segnato il percorso sacerdotale del giovane prete Giuseppe Petrocchi e che lo ha accompagnato in tutto il suo percorso di vita, sia da prete ad Ascoli Piceno, dove ha anche aderito al Movimento dei focolari, ma anche a Latina come vescovo e all’Aquila, in cui il ministero della consolazione, non solo verso i fedeli laici ma anche verso molti sacerdoti, segnati dalla sofferenza del sisma, può essere sintetizzato con una frase a lui molto cara, «la verità senza anestetici, ma detta con amore, detta bene, nel momento opportuno e nel modo giusto».

Un cammino, che trova il suo compimento, in occasione del primo ottobre 2023, anche con la lettura della bolla di nomina con l’assunzione dell’ufficio da Arcivescovo Coadiutore con diritto di successione, di mons. Antonio D’Angelo, il quale nominato vescovo titolare di Cerenza e vescovo ausiliare dell’Aquila il 14 agosto 2021 da papa Francesco, ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella Basilica di S. Maria di Collemaggio il 12 settembre dello stesso anno, dal cardinale Giuseppe Petrocchi e il 19 agosto 2023 è stato nominato dallo stesso pontefice, Arcivescovo Coadiutore dell’Aquila. Per scelta sia del Cardinale Petrocchi, come anche di mons. D’Angelo, lo stile della presenza, occasione di testimonianza per il clero e per i fedeli, è stato quello, come dice l’apostolo S. Paolo, ‘di stimarsi a vicenda’ facendo vita comune e fraterna, in continuità con gli insegnamenti dati da Petrocchi, dal suo insediamento nella Chiesa aquilana.

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