La nostra comunità diocesana si è ritrovata nella chiesa di Santa Maria del Suffragio – in piazza Duomo – alle ore 17,30 di ieri, Lunedì dell’Angelo e giorno della Pasqua di Papa Francesco, per vegliare e pregare, ricordando il defunto Pontefice. Il momento comunitario è iniziato con la recita del santo Rosario – seguendo lo schema proposto dalla Conferenza Episcopale Italiana – ed è proseguito con la celebrazione eucaristica, presieduta dal nostro arcivescovo, monsignor Antonio D’Angelo.
Durante l’omelia, l’Arcivescovo ha invitato i fedeli presenti a cogliere la preziosa eredità spirituale del defunto Vescovo di Roma; primieramente racchiusa, questa, nella vocazione a “non temere”, a perseverare nel coraggio della evangelizzazione. D’Angelo ha sottolineato come il ministero petrino di Bergoglio sia stato sempre attraversato dal filo rosso della speranza; accompagnato dalla chiave di lettura della misericordia. Il tema della speranza, effettivamente, è stato scelto dallo stesso Papa per la celebrazione del Giubileo in corso.
Il defunto Pontefice ha esortato la comunità ecclesiale – così come i popoli della Terra – a edificare fraternità, comunione, pace, coesione: ce lo ha ricordato monsignor D’Angelo.
Alla base dell’operato del Papa, c’è sempre stata una preghiera costante, la quale ha scandito le giornate di Francesco: lo ha ribadito l’Arcivescovo. Quest’ultimo ha riportato alla memoria della Chiesa aquilana il grande dono che il Vescovo di Roma ha elargito a vantaggio del nostro popolo di Dio e di questo territorio, con la sua storica Visita Pastorale dello scorso 2022.
La chiesa delle Anime Sante – nel pomeriggio di ieri – ha visto una importante partecipazione di fedeli alla preghiera comunitaria; era presente anche una rappresentanza del Comune, numerose religiose e qualche sacerdote.
Monsignor D’Angelo ha lodato il Signore per il dono di papa Francesco: per la testimonianza della sua fede, per il bene compiuto nella Chiesa, per la sua passione nella evangelizzazione, per i semi di speranza e di pace sparsi ininterrottamente lungo tutto il tempo del pontificato.
Ha affidato – dunque – papa Francesco alla misericordia di Dio Padre, affinché gli doni presto di partecipare definitivamente alla Pasqua di morte e di risurrezione di suo Figlio Gesù Cristo.