La notizia di un ricovero di Papa Francesco al Policlinico Gemelli, nel pomeriggio di ieri 29 marzo 2023, per sottoporsi ad “alcuni controlli precedentemente programmati” – perché come riferito dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, “Papa Francesco ha lamentato alcune difficoltà respiratorie” – ha creato non solo attenzione mediatica, ma anche apprensione in molti fedeli, che hanno mandato messaggi di vicinanza al Santo Padre e soprattutto si sono uniti in preghiera per la sua salute.
Tra i messaggi di ieri sera, quello della Presidenza della Cei che “esprime vicinanza a Papa Francesco”, “assicurando la preghiera corale delle Chiese in Italia”: “Nell’augurare al Santo Padre una rapida ripresa, la Presidenza affida al Signore i medici e il personale sanitario che, con professionalità e dedizione, si prendono cura di Lui e di tutti i pazienti”.
Il Papa, che nonostante le sue difficoltà di salute, non si è risparmiato anche in questi ultimi giorni, dai suoi innumerevoli impegni pastorali, mostra costantemente amore per la Chiesa e impegno a farsi voce degli ultimi della terra.
Anche durante l’Udienza generale di ieri a Piazza San Pietro, poche ore prima del ricovero in ospedale, quando già fisicamente Papa Francesco era provato dalla sofferenza fisica, concentrandosi nella sua catechesi sull’Apostolo Paolo, ha voluto parlare di coloro che “hanno dato testimonianza esemplare di che cosa vuol dire passione per il Vangelo”.
In San Paolo, l’incontro con il Signore risorto, ha trasformato tutto il suo essere, facendolo passare dallo zelo per il giudaismo e la Legge allo zelo per il Vangelo.
Tra le preoccupazioni del Santo Padre, espresse durante l’udienza generale, un pensiero e una preghiera ai migranti rimasti uccisi in “un tragico incendio” verificatosi a Ciudad Juárez, in Messico, all’interno di un centro dell’Istituto nazionale per la migrazione, per i familiari delle vittime, per i quali ha chiesto la consolazione di Dio e anche per “la martoriata Ucraina”, per cui ha chiesto di perseverare nella preghiera.
Gli appelli del Papa, per queste come per molteplici altre situazioni di sofferenza e di dolore, testimoniano, nonostante i momenti di sofferenze fisica, che durante il suo pontificato, è costante la preoccupazione di un padre, che annuncia l’amore di Dio ai figli a lui affidati con la sua personale testimonianza di vita e che fa scaturire nel cuore della comunità cristiana la vicinanza di una moltitudine di figli, affinché il Signore risorto gli dia la salute per avere la forza di continuare a testimoniare la sua passione per il Vangelo.