Periodico di informazione religiosa

Nel deserto, in comunione con il nostro Dio. L’Angelus di papa Francesco

by | 18 Feb 2024 | Teologia

«In Quaresima siamo invitati a “entrare nel deserto”, cioè nel silenzio, nel mondo interiore, in ascolto del cuore, in contatto con la verità». Papa Francesco ci chiama a meditare – facendo nostre la Parola e la liturgia di questa Prima Domenica di Quaresima – sulla esperienza del deserto che nostro Signore ci testimonia, proprio all’inizio della sua missione pubblica.

Questo Tempo Forte, appena iniziato, ci offre la possibilità di misurarci con le priorità del cammino cristiano e le tante seduzioni dello spirito mondano; queste ultime vengono indicate dal Vescovo di Roma come le «bestie selvatiche» di cui ci parla l’odierna narrazione evangelica (cfr. Mc 1,13): «bestie selvatiche. In che senso? Nella vita spirituale possiamo pensarle come le passioni disordinate che dividono il cuore, tentando di possederlo. Ci suggestionano, sembrano seducenti ma, se non stiamo attenti, rischiano di sbranarci. Possiamo dare dei nomi a queste “bestie” dell’anima: i vari vizi, la bramosia della ricchezza, che imprigiona nel calcolo e nell’insoddisfazione, la vanità del piacere, che condanna all’inquietudine e alla solitudine, e ancora l’avidità della fama, che genera insicurezza e un continuo bisogno di conferme e di protagonismo. Non dimentichiamo queste cose che possiamo incontrare dentro: bramosia, vanità e avidità. Sono come bestie “selvatiche” e come tali vanno ammansite e combattute: altrimenti ci divorano la libertà. E la Quaresima ci aiuta a entrare nel deserto interiore per correggere queste cose».

L’altra presenza – provvidenziale – di cui ci parla l’evangelista è quella degli angeli; dice, a riguardo, il Papa: «e poi, nel deserto c’erano gli angeli. Essi sono i messaggeri di Dio, che ci aiutano, ci fanno del bene; infatti la loro caratteristica secondo il Vangelo è il servizio (cfr v. 13): esattamente il contrario del possesso, tipico delle passioni. Servizio contro possesso. Gli spiriti angelici richiamano i pensieri e i sentimenti buoni suggeriti dallo Spirito Santo. Mentre le tentazioni ci dilaniano, le buone ispirazioni divine ci unificano e ci fanno entrare nell’armonia: acquietano il cuore, infondono il gusto di Cristo, “il sapore del Cielo”. E per cogliere l’ispirazione di Dio, bisogna entrare nel silenzio e nella preghiera. E la Quaresima è il tempo per fare questo».

L’invito finale di Francesco è a meditare sulla nostra vita e sulla nostra esperienza di fede: «Possiamo domandarci: primo, quali sono le passioni disordinate, le “bestie selvatiche” che si agitano nel mio cuore? Secondo: per permettere alla voce di Dio di parlarmi al cuore e custodirlo nel bene, sto pensando di ritirarmi un po’ nel “deserto”, cerco di dedicare nella giornata qualche spazio per questo?».

Ci incoraggino – la Rivelazione e la parola di papa Francesco – ad accogliere in profondità, custodire nella gioia e far fruttificare con generosità i tanti doni divini che in Quaresima ci raggiungono.

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