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Rapporto Ufm 2024, un Mediterraneo al bivio

da | 27 Mag 2025 | Cronaca

Un Mediterraneo al bivio: il Rapporto 2024 della UfM tra crisi, sfide e visioni per un futuro sostenibile

Il Mediterraneo, culla di civiltà e crocevia di culture, si trova oggi a un punto di svolta cruciale. Il Rapporto Annuale 2024 dell’Unione per il Mediterraneo (UfM), organizzazione intergovernativa che unisce 43 paesi dell’Europa e del Mediterraneo meridionale e orientale, dipinge un quadro complesso ma ricco di opportunità. Tra conflitti, sfide climatiche e disuguaglianze economiche, il rapporto evidenzia l’urgenza di azioni coordinate per costruire un futuro inclusivo, resiliente e sostenibile. 

La situazione attuale: un Mediterraneo in tensione

Il 2024 è stato un anno segnato da turbolenze senza precedenti. Il rapporto sottolinea l’intensificarsi dei conflitti in Medio Oriente, con particolare attenzione alla devastazione a Gaza e l’estensione del conflitto al Libano, che hanno coinvolto anche altri paesi della regione. Durante il 9° Forum Regionale UfM, presieduto da Josep Borrell (Alto Rappresentante dell’UE per la Politica Estera), è emersa la necessità di rafforzare il dialogo per affrontare questa crisi, che minaccia la stabilità regionale. La UfM, con la sua struttura di co-presidenza (UE e Giordania) e il segretariato con sede a Barcellona, si pone come piattaforma unica per promuovere cooperazione e stabilità. Nonostante le tensioni geopolitiche, il Mediterraneo rimane un’area di straordinario potenziale. Con 43 membri, l’UfM continua il lavoro del Processo di Barcellona, avviato nel 1995, per rafforzare il partenariato euro-mediterraneo attraverso tre pilastri: sicurezza politica, cooperazione economica e dialogo socio-culturale. Tuttavia, il rapporto evidenzia che il futuro della regione non sarà determinato dal suo passato, ma dalle scelte di oggi, come sottolineato dal Segretario Generale Nasser Kamel: “Il futuro del Mediterraneo dipende dalle intese che raggiungiamo, dalle politiche che implementiamo e dalla nostra capacità di costruire consenso”.

Le sfide: clima, economia e competenze

Il Rapporto 2024 mette in luce una serie di sfide strutturali che richiedono interventi urgenti. Tra queste:

• Crisi climatica: Le città mediterranee affrontano minacce crescenti come l’innalzamento del livello del mare, siccità e ondate di calore. Il cambiamento climatico richiede un ripensamento dell’urbanistica e dell’architettura per garantire resilienza e sostenibilità.

• Disuguaglianze economiche e occupazionali: La regione soffre di alti tassi di disoccupazione, specialmente tra giovani e donne, aggravati da un divario tra le competenze offerte dal sistema educativo e quelle richieste dal mercato del lavoro. Settori come l’energia rinnovabile e i sistemi alimentari sostenibili necessitano di competenze specializzate che spesso mancano.

• Conflitti e instabilità: La situazione in Medio Oriente, con le sue ripercussioni su Gaza e Libano, rappresenta una ferita aperta che ostacola la cooperazione regionale e richiede un dialogo politico più incisivo.

• Transizione energetica: La dipendenza dai combustibili fossili e la necessità di un passaggio verso energie pulite sono al centro delle preoccupazioni. La regione deve accelerare l’adozione di soluzioni innovative per ridurre le emissioni e promuovere uno sviluppo sostenibile.

Soluzioni per il futuro: innovazione e cooperazione

Nonostante le difficoltà, il Rapporto 2024 della UfM propone una visione ottimistica basata su cooperazione, innovazione e coinvolgimento delle nuove generazioni. Ecco alcune delle iniziative chiave:

• Transizione energetica e innovazione: Il Forum Business UfM 2024 ha messo in evidenza il ruolo del settore privato e delle startup nel promuovere soluzioni per l’energia pulita, come lo stoccaggio energetico, la conversione dei rifiuti in energia e le smart grid. I partecipanti hanno discusso l’importanza di meccanismi di finanziamento innovativi e di standard ESG (ambientali, sociali e di governance) per attrarre investimenti sostenibili.

• Formazione e competenze verdi: Per colmare il divario di competenze, la UfM ha organizzato workshop come quello di Zaragoza (febbraio 2024) sui sistemi alimentari sostenibili e quello di Algeri (giugno 2024) sull’energia rinnovabile. Queste iniziative, in collaborazione con partner come CIHEAM e la European Training Foundation, mirano a integrare competenze verdi nei percorsi educativi e professionali, preparando una forza lavoro pronta per le sfide del futuro.

• Urbanistica resiliente: Il Concorso UfM per studenti di urbanistica e design ha premiato soluzioni innovative per città mediterranee resilienti al cambiamento climatico. Progetti come questi dimostrano il potenziale dei giovani nel ripensare l’ambiente urbano in chiave sostenibile.

• Tassonomie verdi e finanza sostenibile: Il rapporto sottolinea l’importanza delle tassonomie verdi, sistemi di classificazione che identificano attività economiche sostenibili, per guidare gli investimenti e prevenire il greenwashing. Workshop dedicati hanno esplorato come queste tassonomie possano stimolare investimenti, commercio e creazione di posti di lavoro verdi.

Un nuovo slancio per la cooperazione

Un segnale positivo è l’istituzione di un portafoglio mediterraneo presso la Commissione Europea, un passo che rafforza l’impegno dell’UE verso la regione. La UfM, con la sua struttura di governance paritaria tra Nord e Sud, si propone come ponte per il dialogo e la cooperazione, con un’enfasi particolare su giovani e donne. Il Segretario Generale Kamel ha ribadito l’importanza di costruire un partenariato autentico, basato su co-proprietà e uguaglianza, per affrontare le crisi attuali e future.

Verso un Mediterraneo inclusivo e resiliente

Il Rapporto 2024 della UfM è un invito all’azione: il Mediterraneo può trasformarsi in un modello di cooperazione e sostenibilità, ma solo attraverso politiche concrete, consenso regionale e un impegno condiviso. Le sfide sono immense, ma le soluzioni proposte – dall’innovazione tecnologica alla formazione, dal dialogo politico alla finanza verde – offrono una roadmap chiara per un futuro migliore. Come sottolinea il rapporto, il destino del Mediterraneo non è scritto: sta a noi costruirlo, passo dopo passo, con visione e determinazione.

Per approfondire, il Rapporto Annuale 2024 è disponibile sul sito ufficiale dell’Unione per il Mediterraneo. 

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