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Ambizione: virtù o difetto?

da | 24 Giu 2025 | Orizzonte salute

«Sii ambizioso». È una delle frasi più ripetute di questi tempi. La trovi nei post motivazionali, nei colloqui di lavoro, nelle caption di Instagram e nelle chiacchierate con chi “ce l’ha fatta”.

Ma siamo sicuri di sapere cosa significa davvero essere ambiziosi?

In un mondo che ci spinge costantemente a fare di più, meglio, prima e in grande, l’ambizione sembra una moneta d’oro da esibire. Eppure, ha anche un’altra faccia. Più silenziosa. Più faticosa. A volte anche ingombrante. Ci hanno insegnato a identificarla con il successo, con la scalata, con l’arrivare in cima. Ma oggi, più che mai, ci chiediamo: l’ambizione ci sta portando verso la nostra realizzazione o ci sta allontanando da noi stessi?

Quando l’ambizione ci aiuta e quando diventa un peso

C’è un tipo di ambizione che ci porta a migliorare, a costruire, a immaginare un futuro diverso. È quella forza interna che ci spinge a imparare, a uscire dalla zona di comfort, a prendere in mano la nostra vita. È l’ambizione che ci fa porre domande scomode, che ci impedisce di accontentarci del minimo, che ci spinge a osare. Senza ambizione, probabilmente, non avremmo inventato nulla, non avremmo curato nulla, non avremmo cambiato nulla. È quella voce che dice: “Puoi fare di più, e puoi farlo meglio, per te e per il mondo”. Ma c’è anche un’altra ambizione: più subdola, più affamata. È quella che si alimenta del confronto costante, del bisogno di dimostrare, della paura di rimanere indietro.Questa ambizione non chiede: “Cosa vuoi diventare?”, ma piuttosto: “Perché non sei ancora come gli altri?”. È la spinta che ci fa lavorare troppo, che ci fa sacrificare relazioni, riposo, salute, pur di non fermarci. È un’ansia ben vestita, che si camuffa da determinazione ma si nutre di insoddisfazione cronica. Molti confondono la fame di riconoscimento con la fame di crescita. Ma c’è una grande differenza tra voler realizzarsi e voler essere visti.

Ambizione e immagine: siamo davvero noi a volerlo?

In un mondo dove tutto è esposto, l’ambizione si è fusa con l’immagine. Non basta più essere bravi, bisogna anche apparire bravi. Non basta più riuscire, bisogna mostrare di riuscire. Questo genera una tensione continua: non lavoriamo più solo per noi stessi, ma anche per un pubblico invisibile da impressionare. La domanda da farsi è: sto inseguendo un desiderio mio, oppure sto solo interpretando un ruolo?

 L’ambizione silenziosa (e quella che non si nota)

Non tutta l’ambizione fa rumore. C’è chi è ambizioso nella cura, nella pazienza, nella scelta di fare una cosa alla volta, con profondità. C’è chi non vuole primeggiare, ma lascia il segno nella vita degli altri in modo sottile e duraturo. Ambizione non è sinonimo di carriera, di scalata, di potere. Può essere anche il desiderio semplice ma rivoluzionario di vivere coerentemente con i propri valori, anche se non brillano sui social. Non esiste un unico modello di ambizione. C’è chi la vive nel fare impresa, chi nel cambiare città, chi nel dedicarsi alla famiglia, chi nel coltivare una passione. Ambizione è tutto ciò che ci spinge verso una versione di noi che ci somiglia di più. Ma guai a farne un’ossessione. Perché quando si perde la misura, anche una qualità può trasformarsi in una gabbia dorata.

 Ambizione e libertà

Essere ambiziosi dovrebbe essere una scelta libera, non un obbligo implicito. Oggi molti si sentono in difetto se non hanno grandi sogni da esibire, obiettivi da raggiungere entro una certa età, piani a lungo termine da spiegare. E invece la libertà vera è anche non voler diventare nessun altro, se non sé stessi. È il diritto a fermarsi, a cambiare idea, a rinunciare a una corsa che non ci appartiene. Allora, ambizione: virtù o difetto? Forse entrambe. Forse nessuna delle due. Dipende da come la viviamo, da cosa ci guida, da quanto siamo disposti a guardarci dentro con sincerità. La vera ambizione non è arrivare “più in alto”, ma arrivare più vicini a ciò che ci fa bene. Non è diventare di più, ma diventare veri. In fondo, essere ambiziosi non significa vincere su tutto. Significa saper scegliere chi vogliamo diventare, anche se questo non coincide con quello che gli altri si aspettano da noi. E oggi, forse, questa è la forma di ambizione più rivoluzionaria che esista.

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