Sanremo, il Festival della Canzone Italiana, è da sempre uno degli eventi più attesi che unisce ormai più generazioni. Ogni anno, però, porta con sé non solo emozioni e musica, ma anche dibattiti e polemiche. Quella del 2025 (che si legge duemilaventicinque e non venti venticinque, come va di moda da qualche tempo) si preannuncia come un’edizione dinamica, con diverse novità, ma anche con qualche controversia.
Il Festival di Carlo Conti vedrà il ritorno di tradizioni consolidate, ma anche l’introduzione di alcune innovazioni: la formula del concorso si arricchirà di nuove categorie, inclusa una per i giovani talenti emergenti, che darà spazio alle nuove voci. Questo cambiamento, strizza l’occhio al ricambio generazionale per mantenere il Festival al passo con i tempi.
Un’altra novità riguarda l’utilizzo dei social media e la digitalizzazione dell’evento. Per coinvolgere una fetta sempre più giovane di pubblico, saranno potenziate le piattaforme online, consentendo una maggiore interazione tra artisti e spettatori. Non solo i soliti hashtag, ma anche contenuti esclusivi, live streaming e dietro le quinte, renderanno il Festival accessibile e interattivo. Anche la scelta di Alessandro Cattelan come co-conduttore della serata finale conferma la voglia di accattivare la simpatia di una fetta di pubblico finora rimasta a margine.
Come ogni anno, non mancano le polemiche. Già nei mesi precedenti, alcuni dei testi delle canzoni in gara sono stati etichettati come inadatti, soprattutto per i temi trattati. Espressioni volgari, riferimenti espliciti alla sessualità, e contenuti inadeguati hanno sollevato preoccupazioni tra genitori e pedagogisti. Addirittura una grossa fetta di pediatri, su iniziativa della dott.ssa Lisa Mastrangelo, si è impegnata in un video diventato virale che mira a indurre alla riflessione in merito a questo argomento. L’iniziativa “musica e valori” è sbarcata anche in tv e invita ad utilizzare l’hashtag #solocanzonibelle. Anche la famosa dottoressa divulgatrice social, Carla Tomasini conosciuta come Pediatra Carla, è alleata in questa battaglia e dice: “Come pediatri abbiamo il diritto e il dovere di dire che la musica sia libera, ma alcuni confini non andrebbero mai varcati”. La discussione è diventata ancora più accesa con l’idea che certi testi potrebbero influenzare negativamente i più giovani, distorcendo i loro valori e modelli di comportamento. Sebbene alcuni artisti e autori sostengano che la musica debba essere un mezzo di espressione libera e che il Festival rappresenti anche una parte della realtà, altri ritengono che ci sia una responsabilità da parte degli organizzatori nell’assicurare che i contenuti siano in linea con un pubblico ampio e variegato.
In risposta a queste preoccupazioni, l’attenzione si è concentrata sulla necessità di una maggiore selezione dei brani, magari con una revisione preventiva dei testi per evitare fraintendimenti o offese. Tuttavia, va detto che la censura non è mai stata la soluzione preferita da Sanremo, che si è sempre contraddistinto per la sua capacità di affrontare temi anche complessi, ma con attenzione e misura.
Un altro aspetto importante dell’edizione 2025 riguarda l’adattamento del Festival alle esigenze del pubblico giovane. Gli influencer saranno chiamati non solo a partecipare come ospiti, ma anche a raccontare e commentare il Festival in tempo reale, interagendo direttamente con i fan e facendo da ponte tra il palcoscenico e la rete. Questo approccio, se da un lato offre un’opportunità di espansione del pubblico, dall’altro solleva il timore che il Festival possa perdere parte della sua autenticità, trasformandosi in una vetrina mediatica più che in un luogo di riflessione musicale. Anche se dopo il picco avuto con lo show Ferragnez difficilmente si potrà raggiungere quel livello.
Sanremo 2025 si presenta quindi come una versione più “contemporanea” e “social” di quello che abbiamo conosciuto in passato. Le polemiche sui testi inadeguati e sull’utilizzo degli influencer sono solo l’inizio di un dibattito che accompagnerà il Festival nei mesi a venire. Quello che sembra certo è che il Festival continuerà a essere un terreno di sperimentazione, ma anche di confronto, tra le generazioni e le diverse visioni della musica e della cultura.

Aspettando Sanremo 2025
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