Il 13 dicembre la chiesa festeggia Santa Lucia. Lucia, (il suo nome viene dal latino lux,luce) nacque a Siracusa tra il 280 e il 290 d.C. in una famiglia benestante e cristiana. Rimasta orfana di padre in giovane età, visse con la madre che da anni soffriva di una malattia incurabile. Durante un pellegrinaggio al sepolcro di Sant’Agata, Lucia ebbe una visione in cui la Santa le prometteva la guarigione della madre e le preannunciava che sarebbe diventata patrona di Siracusa. Dopo la miracolosa guarigione di sua madre, Lucia decise di consacrare la sua vita a Dio, distribuendo la sua ricchezza ai poveri (da qui il mito che la trasformerà in colei che porta i regali ai bambini) e rifiutando il matrimonio con un uomo ricco (ma pagano) a cui era stata promessa. Egli accecato dalla rabbia per il rifiuto, la denunciò. Dopo un processo in cui rifiutò di rinunciare alla sua fede, Lucia subì torture e continui tentativi di martirio, da cui però uscì sempre illesa. Alla fine venne decapitata il 13 dicembre del 304 d.C. ad appena 21 anni.
Papa Francesco per questa occasione ha scritto una lettera all’Arcivescovo Metropolita di Siracusa Mons. Francesco Lomanto e si rivolge anche ai fedeli: “cari fedeli di Siracusa, non dimenticate di portare spiritualmente nella vostra festa fratelli e sorelle che in tutto il mondo soffrono -scrive il Papa – a motivo della persecuzione e dell’ingiustizia. Includete i migranti, i profughi, i poveri che sono presso di voi. E, per favore, ricordatevi di pregare anche per me”. “Santa Lucia viene da voi, -continua Papa Fracesco- perché voi stessi siate figlie e figli di un Dio che si fa incontro”.
Nella città siciliana sono iniziate le celebrazioni solenni ed è stata letta la lettera del Papa con non poca emozione e trasporto, da don Andrea Zappulla.
Per la festa molto sentita, oggi è il giorno preposto ma, domani ci sarà l’arrivo del corpo di santa Lucia e durante la processione gli astanti sono soliti gridare “sarausana je” (trd. è siracusana). Il corpo della Santa arriverà in aereo da Venezia alla base militare di Sigonella e poi in elicottero fino a Siracusa dove si terrà la celebrazione eucaristica, dopo la seconda processione, quella per l’Ottava Il corpo resterà nella Cattedrale fino al 26 dicembre. Poi le spoglie saranno traslate in due cittadine che hanno come patrona la martire siracusana, Carlentini e Belpasso, poi ad Acicatena ed infine il corpo sarà traslato nella Cattedrale di Catania dove resterà il 28 e il 29 dicembre. Il 30 le spoglie ripartiranno per Venezia.
Il Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, presenta così l’evento: “bello accompagnare Lucia in questo pellegrinaggio. Sarà un’occasione per ritornate a Dio attraverso l’intercessione di questa Santa. Buon incontro con la Santa”.
Ma Santa Lucia non viene celebrata solo a Siracusa, è una Santa associata alla luce che sconfigge le tenebre, un simbolismo che si riflette nelle celebrazioni in suo onore. In molte parti d’Italia, ma anche in Svezia e altri Paesi nordici, la festa di Santa Lucia prevede l’accensione di candele e falò, chiari simboli della luce che torna a splendere nel lungo buio invernale. Questo perché il giorno di Santa Lucia per molto tempo è stato davvero “il giorno più corto che ci sia”, poiché secondo il calendario giuliano (il calendario stabilito da Giulio Cesare) il 13 dicembre coincideva con il solstizio d’inverno, ossia il giorno con meno ore di luce di tutto l’anno. Con l’introduzione del calendario gregoriano però, la data del solstizio è diventata il 21 dicembre, ma la credenza che associa Santa Lucia al “giorno più corto” è rimasta.
Buona festa di Santa Lucia!