Periodico di informazione religiosa

Chiti. Da Ufficiale del Regio esercito a sacerdote Cappuccino e oggi Venerabile

by | 7 Feb 2024 | Cronaca

È la vicenda di Gianfranco Maria Chiti, dichiarato Venerabile dalla Chiesa lo scorso 24 gennaio; in questo giorno, infatti, durante l’Udienza concessa a Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il Sommo Pontefice Francesco ha autorizzato il medesimo Dicastero a promulgare, tra gli altri, il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Gianfranco Maria Chiti, Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; nato il 6 maggio 1921 a Gignese e morto a Roma il 20 novembre 2004.

Gianfranco Maria Chiti– di cui oggi vengono proposte alla cristianità le sue virtù eroiche – è stato generale di brigata dei Granatieri di Sardegna, ha ricevuto la medaglia al valor militare a 21 anni per aver sostenuto la campagna militare in Russia, ha salvato ebrei e partigiani durante il secondo conflitto mondiale; divenuto Frate Minore Cappuccino e sacerdote, ha continuato a profondere le personali energie e a donare la propria fede entusiasta in mezzo al popolo santo di Dio e tra i suoi compagni militari.

Nella testimonianza – di vita e di fede – di padre Gianfranco Chiti ritroviamo quell’accorato invito all’amore cristiano che Paolo rivolgeva ai propri lettori; poiché egli indicava a tutti la via dei carismi spirituali e scriveva che «la carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1Cor 13,4-7).

Anche papa Francesco non si stanca di indicare alla Chiesa la meta alta della vocazione cristiana, quella della santità; egli scriveva, in proposito: «Ci occorre uno spirito di santità che impregni tanto la solitudine quanto il servizio, tanto l’intimità quanto l’impegno evangelizzatore, così che ogni istante sia espressione di amore donato sotto lo sguardo del Signore. In questo modo, tutti i momenti saranno scalini nella nostra via di santificazione» (Gaudete et exsultate, 31). Nella stessa Esortazione apostolica incoraggiava i fedeli all’annuncio e alla testimonianza del Vangelo e del Regno: «Guardiamo a Gesù: la sua compassione profonda non era qualcosa che lo concentrasse su di sé, non era una compassione paralizzante, timida o piena di vergogna come molte volte succede a noi, ma tutto il contrario. Era una compassione che lo spingeva a uscire da sé con forza per annunciare, per inviare in missione, per inviare a guarire e a liberare. Riconosciamo la nostra fragilità ma lasciamo che Gesù la prenda nelle sue mani e ci lanci in missione. Siamo fragili, ma portatori di un tesoro che ci rende grandi e che può rendere più buoni e felici quelli che lo accolgono. L’audacia e il coraggio apostolico sono costitutivi della missione» (Ibidem, 131).

La vita del venerabile Gianfranco Maria Chiti ci faccia desiderare la conversione e la conformazione a Gesù Cristo, crocifisso e risorto.

©photo Caponord56 https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Celebrazione_a_Pesaro.jpg#/media/File:Celebrazione_a_Pesaro.jpg
Print Friendly, PDF & Email

Ultimi articoli

Author Name