Ormai è all’ordine del giorno leggere dei crolli di soffitti nelle scuole, scale inagibili, calcinacci, muffe, il tema della sicurezza degli edifici scolastici in Italia ha acquisito una rilevanza crescente, portando all’attenzione dell’opinione pubblica una realtà preoccupante: le scuole italiane versano in condizioni di degrado strutturale e mancano degli standard minimi di sicurezza. Si stima che una percentuale significativa delle strutture scolastiche italiane necessiti di interventi urgenti di ristrutturazione o addirittura di ricostruzione, ponendo a rischio la sicurezza degli studenti e del personale scolastico.
Secondo i dati più recenti forniti dall’Anagrafe dell’edilizia scolastica, oltre il 40% degli edifici scolastici italiani è stato costruito prima degli anni ’70, un periodo in cui gli standard di sicurezza erano molto inferiori rispetto a quelli attuali. Ciò significa che le scuole non sono adeguate alle normative sismiche in vigore, non possiedono sistemi antincendio aggiornati e non rispettano i requisiti minimi di accessibilità per gli studenti con disabilità.
Le cause di questo degrado sono molteplici. Da un lato, la scarsa manutenzione e i ridotti investimenti nel settore dell’edilizia scolastica negli ultimi decenni hanno aggravato una situazione già critica. Dall’altro, la burocrazia e i ritardi amministrativi rallentano l’attuazione di piani di ristrutturazione o di messa in sicurezza delle scuole, anche quando i fondi sono disponibili.
Ma perché in Italia si aspetta sempre la tragedia per correre ai ripari? Non sono abbastanza quelle già accadute?
Le conseguenze di questa situazione non riguardano solo la sicurezza, ma anche la qualità dell’istruzione. Studiare in ambienti fatiscenti, con aule mal illuminate, riscaldamenti inadeguati e strutture che perdono acqua, influisce negativamente sul benessere degli studenti e sul loro rendimento scolastico. L’ambiente di apprendimento è una componente fondamentale per favorire la concentrazione, la motivazione e il successo degli alunni.
Inoltre, in molte scuole italiane manca lo spazio adeguato per le attività extracurriculari, le palestre sono spesso inagibili, i laboratori di informatica e scienze sono datati o non funzionanti, e le biblioteche non sono adeguatamente fornite. Tutto ciò rappresenta un ostacolo alla piena realizzazione del diritto all’istruzione e riduce le opportunità formative per migliaia di bambini e adolescenti.
Negli ultimi anni, il governo italiano ha stanziato diversi miliardi di euro per migliorare l’edilizia scolastica, anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga. Nonostante l’impegno politico, molti progetti di ristrutturazione rimangono bloccati per problemi burocratici o mancanza di coordinamento tra le amministrazioni locali.
È essenziale che questi fondi vengano utilizzati in modo efficiente e trasparente, accelerando i tempi di intervento e garantendo che ogni scuola sia adeguatamente attrezzata per rispondere alle esigenze educative. Parallelamente, è necessario un piano a lungo termine per garantire una manutenzione continua degli edifici scolastici, evitando che la situazione torni a peggiorare una volta completati gli interventi.
E’ molto facile dotare le aule delle Lim, questi schermi invadenti ed enormi che digitalizzano l’apprendimento e alienano ancora di più le forme di studio dalla socialità, ma non sarebbe più scontato utilizzare quei fondi per salvaguardare la vita di chi passa metà della sua giornata negli edifici scolastici? Non si tratta solo di proteggere la sicurezza degli studenti e del personale scolastico, ma di investire nel futuro del paese. Un’istruzione di qualità può esistere solo in un contesto che garantisca ambienti di apprendimento sicuri e stimolanti.
Ignorare il problema degli edifici scolastici degradati significa compromettere le opportunità di milioni di giovani e mettere a rischio la loro sicurezza. È necessario un impegno congiunto tra governo, amministrazioni locali e comunità per garantire che tutte le scuole italiane siano luoghi di apprendimento sicuri, moderni e accoglienti, degni di un paese che voglia guardare con fiducia al proprio futuro.