Fideliter incontra Elisa Iorio ginnasta, classe 2003, vice-campionessa olimpica nella finale a squadre di Parigi 2024. La ginnastica è una passione trasmessa dalla sua famiglia, ma la vera scintilla scatta mentre guarda i video della plurimedagliata campionessa olimpica rumena Nadia Comăneci. L’attrezzo preferito da Elisa: le parallele asimmetriche. La passione è sostenuta da spiccate doti naturali e grande dedizione al lavoro, perciò i risultati non si fanno attendere, nel 2018 si aggiudica l’oro a squadre e il bronzo alla trave agli Europei juniores di Glasgow, preludio dell’esordio in campo internazionale tra le senior. L’anno successivo medaglia di bronzo nel concorso generale a squadre. Nel 2021 sesto posto ai mondiali in Giappone, diventa quindi la terza ginnasta italiana della storia a partecipare a una finale mondiale alle parallele, dopo Vanessa Ferrari nel 2007 e Serena Licchetta nel 2009.
Il 2022 è segnato di un intervento chirurgico alla spalla che non le impedisce di andare ai Mondiali del 2023 in Belgio, dove fa parte del team che ottiene la carta olimpica e l’anno dopo conquista due medaglie agli Europei di Rimini. ll 30 luglio scorso, durante le Olimpiadi di Parigi, vince la medaglia d’argento nella prova a squadre femminile, insieme ad Alice D’Amato, Manila Esposito, Angela Andreoli e Giorgia Villa; regalando all’Italia la sua prima medaglia nella disciplina dal 1928.
Immaginavi di poter arrivare ad avere la medaglia?
Non pensavo di arrivare alla medaglia d’argento anche se ero consapevole di arrivare sul podio, ho sempre creduto nel valore della squadra e nella forza delle mie capacità che un po’ è quello che mi ha mandato sempre avanti. Eravamo tese, ma non abbiamo mai smesso di divertirci.
Cos’ha pensato subito dopo l’infortunio durante la gara?
All’inizio non l’ho presa bene, ero proprio giù di morale, k.o., avevo lavorato tanto e dopo tanti infortuni mi ero sempre ripresa per arrivare fin li, quindi mi è crollato il mondo addosso. Per fortuna i medici del villaggio olimpico sono stati molto bravi, tranquillizzanti, mi hanno detto che potevo svolgere l’esercizio con la fasciatura stretta e sono andata. Anche le mie compagne mi sono state vicino, sono state premurose e ci tenevano che dessi il mio contributo alla squadra.
Gli infortuni hanno inciso molto sulla tua carriera?
Nel 2020 ho subito il primo infortunio durante un allenamento, ma la caviglia non tornava a posto nonostante gli sforzi ero parecchio demoralizzata, ma i miei genitori mi hanno dato la forza di non buttare via tanti anni di lavoro, senza di loro non ce l’avrei fatta. Per distrarmi sono andata in vacanza e al mio ritorno la caviglia funzionava perfettamente. Nel 2022 un altro infortunio e ho dovuto fare a un intervento alla spalla, ma in quell’occasione moralmente l’ho gestita meglio. Nel 2023 mi sono fatta male al ginocchio durante una gara e ho dovuto passare la prima parte dell’anno senza gareggiare. Sono arrivata alle olimpiadi step by step pensando giorno per giorno a come continuare il mio percorso.
Com’era il villaggio olimpico? Davvero scadente come si è letto?
Non ho troppo da lamentare, per quanto riguarda i famosi letti di cartone, erano abbastanza comodi e noi non abbiamo subito i disagi del caldo che hanno subito altri atleti perché sono stati giorni piovosi quelli che abbiamo vissuto nel villaggio. Ma comunque ci si poteva organizzare autonomamente, per esempio ho incontrato Marcell Jacobs in ascensore che si portava in camera un condizionatore portatile. Invece per quanto riguarda la mensa c’erano poche alternative per la dieta degli atleti, le risorse energetiche non avevano grande varietà e anche la qualità non era top. Inoltre se si andava a mensa dopo una certa ora molte cose erano terminate.
Che consigli hai per le giovani atlete?
L’agonismo non è facile, io consiglio di divertirsi sempre durante il percorso, questo è un lavoro da affrontare con molta caparbietà e determinazione, ma poi alla fine ci si tolgono gran belle soddisfazioni.
Programmi per il futuro?
Nel prossimo futuro c’è del relax in programma una bella vacanza in Giappone e Corea per poi ricominciare gli allenamenti a settembre.