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Music Learning Theory

da | 1 Giu 2024 | Cultura

La Music Learning Theory venne elaborata da Edwin Gordon, musicista, ricercatore e insegnante, sulla base di più di 50 anni di ricerche e di osservazioni. Egli si è occupato di descrivere i processi per mezzo dei quali l’essere umano apprende la musica, dalla nascita all’età adulta, scoprendo i processi di apprendimento avvengono con modalità analoghe a quelle dell’apprendimento della lingua.  Audiation institute è l’associazione che si occupa della formazione dei docenti di musica con metodo Gordon e in generale della diffusione del metodo.

Raffaella Szamko violinista e insegnante di musica con metodo Gordon dice: “ Il metodo Gordon è un metodo efficace per l’apprendimento della musica in modo spontaneo e naturale così come per un bambino è naturale apprendere a parlare ascoltando chi parla intorno a lui, la musica in questo senso viene appresa come una seconda lingua”. Secondo il metodo Gordon bisogna favorire l’apprendimento della musica mediante l’immersione in questo mondo fin dalla nascita, con l’uso prevalente della voce cantata nella relazione musicale con il bambino. Questo porterà a sviluppare quell’insieme di competenze che porteranno il bambino alla formalizzazione di contenuti musicali già conosciuti informalmente. Per completare l’analogia con l’insegnamento della lingua quindi lo strumento musicale é come la penna, si scriverà e si suonerà dopo aver già imparato a parlare e cantare.

 “Concetto base di questo metodo di apprendimento della musica –spiega Szamko-  è l’ascolto definito da Gordon “audiation”. L’audiation è la capacità di sentire, ascoltare e pensare la musica anche quando non c’è e lo sviluppo di questa capacità permette l’acquisizione di competenze musicali informali, intonazione, ritmo, riconoscere accordi e arrangiamenti”.  

Altro pilastro base della Music Learning Theory è il respiro. L’ insegnante lascia visibilmente entrare l’aria dalla bocca, prima di un canto per catturare l’attenzione del bambino e annunciargli il momento musicale, nel contempo questo atto di prendere il respiro favorisce nel corpo la distensione necessaria per usare al meglio la voce, disporsi ad accogliere dentro di sé ciò che sta per avvenire senza aspettative, non meno importante è che il bambino vedendo l’insegnante prendere il respiro “vistosamente” prima di cantare, imparerà per imitazione a farlo anche lui. In merito Raffaella Szamko dice: “Con i bambini piccoli oltre a prendere aria per respirare, faccio un salto e lo fanno anche loro, questo semplice gesto li porta a prendere aria spontaneamente prima di saltare. Ho sempre cercato nella mia vita da insegnante, di creare una modalità di trasmissione più vicina possibile al bambino che non fosse il metodo tradizionale che prevede esclusivamente l’aspetto tecnico, e quando ho scoperto e studiato il metodo Gordon ho capito quanto fosse calzante e fruibile per i bambini”.

La relazione con il bambino è molto importante; Gordon parla di “cantare per il bambino” che è molto più intimo di dargli un telefono e fargli ascoltare musica a caso. In un’epoca in cui non si trova più neanche il tempo e il piacere di leggere una favola a un bambino e gli adulti delegano anche questo ai dispositivi elettronici, la music learnig theory ci fa riflettere ancora una volta sul fondamento base per lo sviluppo sereno di un bambino: la relazione affettiva con l’adulto.

 

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