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Fumata bianca alle 19: la Chiesa ha un nuovo Papa Leone XIV

da | 8 Mag 2025 | Vita ecclesiale

Alle 19.00 la fumata bianca annuncia l’elezione: il nuovo Papa Papa Leone XIV sta per affacciarsi dal balcone centrale di San Pietro per il primo saluto al mondo.

Città del Vaticano, 8 maggio 2025 – Alle ore 18.00 in punto, un fiotto di fumo bianco ha squarciato il cielo di Roma, liberando un sospiro collettivo trattenuto per due giorni. Dalla Cappella Sistina, quel filo sottile ma deciso ha annunciato al mondo ciò che i fedeli radunati in Piazza San Pietro attendevano con fede e trepidazione: la Chiesa ha un nuovo Pontefice. Il 267° successore di Pietro è stato eletto.

Il Conclave, iniziato nel silenzio rigoroso delle mura vaticane, si è svolto secondo un copione che unisce il rito alla responsabilità universale. Due fumate nere – la prima ieri sera, la seconda stamane alle 11.55 – avevano tenuto il mondo con il fiato sospeso, alimentando speculazioni e speranze. Ma oggi, all’imbrunire, è arrivata la svolta: il segnale più atteso, il simbolo che da secoli indica al popolo cristiano che il successore di Pietro ha detto sì.

L’attesa fra fumo, preghiera e gabbiani

È stata una giornata densa di tensione spirituale e umana.Intorno alla basilica, il cielo era incerto, animato da voli di elicotteri e dagli immancabili gabbiani che vegliano ogni Conclave come guardiani della soglia del divino.

 Il secondo “nulla di fatto” aveva scosso gli animi dei presenti: anche stamane, infatti, il comignolo della Sistina aveva rilasciato la sua densa colonna di fumo nero, segno che il discernimento dei 133 cardinali elettori, tra cui l’italiano Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo emerito di L’Aquila, non aveva ancora trovato convergenza. Ma le parole del cardinale decano Giovanni Battista Re, rientrando da Pompei, sembravano quasi profetiche: “Auspico che questa sera, tornando a Roma, trovi già la fumata bianca.”

La fumata bianca, il momento della verità

Alle 19.00, il cambiamento. Un pennacchio bianco ha cominciato a salire, netto, deciso. La folla, incredula per un istante, ha esploso in un boato: è lui. È il momento. Dopo giorni di preghiera e confronto, l’eletto ha pronunciato il suo sì. Il momento dell’accettazione, come prevede il rito, è stato breve ma solenne: alla presenza del segretario del Collegio Cardinalizio, del Maestro delle celebrazioni liturgiche e dei due cerimonieri, il cardinale decano ha chiesto: “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?”

La risposta è stata affermativa. Da quel momento, secondo la tradizione e la fede, l’eletto è divenuto Papa. Ha scelto il suo nuovo nome – ancora non rivelato – con cui sarà iscritto nella storia della Chiesa.

Teologia del fumo e mistero della scelta

In quella fumata bianca, apparentemente un dettaglio liturgico, si cela il cuore stesso del mistero ecclesiale: lo Spirito Santo che, attraverso mani umane, guida la scelta di colui che sarà Pastor totius gregis, il Pastore dell’intero gregge del Signore. Come avviene dal 1216, una volta terminato il rito di accettazione, i cardinali si stringono attorno al nuovo Papa, rendendogli omaggio. Poi tutti, insieme, elevano il Te Deum laudamus, l’antico inno di ringraziamento.

Subito dopo, il Pontefice, già vestito di bianco, ha preso posto sulla sede papale e ha ricevuto il saluto del cardinale decano. In un momento di intima spiritualità, è stato proclamato un brano evangelico, seguito dalla preghiera per il nuovo Papa. È la liturgia della Chiesa, che nel mistero e nella semplicità accoglie il suo nuovo guida.

Il mondo guarda il balcone

Mentre le campane di San Pietro suonano a distesa e i riflettori si accendono sul loggione centrale della basilica, la folla attende il momento culminante: l’apparizione del nuovo Papa e l’annuncio Habemus Papam pronunciato dal cardinale protodiacono Mamberti.

Il mondo trattiene il respiro. Chi sarà quest’uomo chiamato a portare la Croce del Successore di Pietro in un’epoca di incertezze geopolitiche, sfide climatiche, crisi etiche e nuove frontiere dell’umanità?

Presto sapremo il suo nome. Ma già ora, per la Chiesa e per milioni di persone, una nuova pagina si è aperta. Scritta nel fumo bianco, nel silenzio orante del Conclave, e nel cuore di un uomo che ha detto “sì”.

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