Siamo arrivati al secondo giorno del conclave che eleggerà il nuovo Papa e tra i cardinali elettori c’è una figura unica: Orani João Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro,74 anni, unico monaco presente a questa storica elezione.

Prima di diventare cardinale, Tempesta ha vissuto a fondo la spiritualità benedettina: è stato monaco cistercense nell’Abbazia di São Bernardo, a São José do Rio Pardo, dove è entrato nel 1967 e ha professato i voti nel 1969. La vita in monastero ha segnato per sempre il suo sguardo interiore e il suo amore per la preghiera liturgica, il silenzio e la comunità.

Per dieci anni a São José do Rio Pardo è vice priore del monastero di Nostra Signora di San Bernardo e vicario della parrocchia di São Roque; nel 1984 diviene priore del monastero e parroco di São Roque, svolgendo nel contempo le attività di coordinatore delle comunicazioni e della pastorale diocesane e di professore nel seminario Coração de Maria. Nel settembre 1996, quando il suo monastero di São Bernardo è elevato ad abbazia, ne diviene primo abate.

Il 26 febbraio 1997 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di São José do Rio Preto, ma la  sua vocazione contemplativa ha accompagnato tutto il suo lavoro pastorale. Come arcivescovo, non ha mai smesso di essere un “monaco nel cuore”, coltivando una spiritualità incentrata sull’ascolto di Dio e sulla vicinanza ai più bisognosi.

Nel 2013, il suo ruolo è stato fondamentale durante la Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro, dove il neoeletto Papa Francesco ha trovato una Chiesa aperta, accogliente e profondamente spirituale. L’organizzazione di questa GMG, così curata e profondamente segnata dalla fede, è stata una delle ragioni che hanno spinto il Papa a nominarlo cardinale nel 2014.

Oggi, mentre entra nella Cappella Sistina con gli altri cardinali, prendiamo in preghiera questo monaco pastore, la cui vita nel monastero continua a illuminare la sua missione nel mondo.

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