I primi pronunciamenti di Leone XIV sono nati dalla santa messa, presieduta nella Cripta della Basilica di San Pietro, domenica mattina 11 maggio, e dalla recita del Regina Coeli, nel medesimo giorno, dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro.
Il Pontefice ha pronunciato la prima parte della sua omelia in lingua inglese, per poi concluderla in italiano. Egli ha ribadito che Gesù – il quale si proclama pastore del gregge, in questa IV Domenica di Pasqua – per chi si pone alla sua sequela, diventa via, verità e vita; «So we celebrate with joy this day and we deeply appreciate your presence here». Ha ricordato la Festa della Mamma, con uno speciale riferimento alla nostra Mamma Celeste; e ha sottolineato che questo giorno è anche dedicato – in modo speciale – alla preghiera per le vocazioni, delle quali i Cardinali hanno discusso prima e dopo l’elezione del Papa: «We spoke a lot about vocations in the Church and how important it is that all of us search together. First and foremost by giving [a] good example in our lives, with joy, living the joy of the Gospel, not discouraging others, but rather looking for ways to encourage young people to hear the voice of the Lord and to follow it and to serve in the Church. “I am the Good Shepherd”, he tells us». Nella nostra lingua, Leone XIV ha, poi, affermato: «Adesso aggiungo solo una parola anche in italiano, perché questa missione che portiamo avanti non è più a una sola diocesi ma a tutta la Chiesa: è importante questo spirito universale». È anche risuonato il suo accorato invito: «Coraggio! Senza paura! Tante volte Gesù dice nel Vangelo: “Non abbiate paura”. Bisogna essere coraggiosi nella testimonianza che diamo, con la parola e soprattutto con la vita: dando la vita, servendo, qualche volta con grandi sacrifici per vivere proprio questa missione»; così come l’esortazione all’ascolto: «Quanto è importante ascoltare! Gesù dice: “Le mie pecore ascoltano la mia voce”. E penso che sia importante che tutti noi che impariamo sempre di più ad ascoltare, per entrare in dialogo. Anzitutto con il Signore: sempre ascoltare la Parola di Dio. Poi anche ascoltare gli altri, sapere costruire i ponti, sapere ascoltare per non giudicare, non chiudere le porte pensando che noi abbiamo tutta la verità e nessun altro può dirci niente. È molto importante ascoltare la voce del Signore, ascoltarci, in questo dialogo, e vedere verso dove il Signore ci sta chiamando». Il pensiero conclusivo dell’omelia è stato indirizzato alla pratica della sinodalità: «Camminiamo insieme nella Chiesa, chiediamo al Signore che ci dia questa grazia di poter ascoltare la sua Parola per servire tutto il suo popolo».
Durante la preghiera del Regina Coeli, il Vescovo di Roma ha ribadito – ancora una volta – che stiamo celebrando la Domenica del Buon Pastore: «Oggi, dunque, fratelli e sorelle, ho la gioia di pregare con voi e con tutto il Popolo di Dio per le vocazioni, specialmente per quelle al sacerdozio e alla vita religiosa. La Chiesa ne ha tanto bisogno! Ed è importante che i giovani e le giovani trovino, nelle nostre comunità, accoglienza, ascolto, incoraggiamento nel loro cammino vocazionale, e che possano contare su modelli credibili di dedizione generosa a Dio e ai fratelli». Rivolto in modo speciale ai giovani, il Papa li ha incoraggiati all’accoglienza del Vangelo: «E ai giovani dico: “Non abbiate paura! Accettate l’invito della Chiesa e di Cristo Signore!”».