Periodico di informazione religiosa

Gli auspici di Leone XIV

da | 9 Mag 2025 | Vita ecclesiale

La pace del Risorto! È stato l’accorato auspicio riecheggiato nel primo Discorso del neo-eletto papa Leone XIV. Più volte, il nuovo Vescovo di Roma è ritornato sul saluto che nostro Signore rivolse ai discepoli dopo la sua risurrezione dai morti: «Pace a voi!» (Lc 24,36); il desiderio che la pace di Dio abiti il cuore di ogni persona umana e animi la vita dei popoli è vivo in Robert Francis Prevost (Chicago, 14 settembre 1955), religioso Agostiniano, creato cardinale da papa Francesco il 30 settembre 2023. Egli ha – infatti – affermato: «Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi! Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente».

Nelle parole pronunciare da Leone XIV durante la prima Benedizione Urbi et Orbe, emergono immagini e riferimenti importanti per la vita cristiana: lo spirito della inclusione, cui hanno fatto riferimento le sue espressioni guardando all’immenso colonnato del Bernini: «Alla Chiesa di Roma un saluto speciale! Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte. Tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore»; il desiderio di proseguire sulla strada della sinodalità: «A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono»; la ricerca della comunione, con tutti e in ogni luogo: «Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace»; l’unità con l’intero popolo di Dio e l’indicazione dell’impegno missionario: «Voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere Successore di Pietro e camminare insieme a voi, come Chiesa unita cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari».

Dalle sue primissime parole “pubbliche” è emersa la volontà di lavorare per quella giustizia evangelica che tanto animò la Chiesa dell’America Latina decenni addietro; tempo nel quale l’allora religioso e sacerdote era impegnato in missione nello Stato del Perù.

In sottofondo, sono emerse le realtà teologiche, ecclesiologiche e pastorali sulle quali si fondava il Magistero di papa Bergoglio; così come la realtà geo-politica mondiale con l’anelito di tanti popoli verso la gioia e la redenzione. La ricca esperienza maturata da Leone XIV fino a oggi saprà confermare il cammino di fede della Chiesa di Dio e aprire piste nuove per una rinnovata effusione dello Spirito, per l’opera evangelizzatrice e per l’edificazione del Regno.

 

 

©photo Di INFOWeather1 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=164960939

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