Il dono della vita. È ciò che papa Francesco ha messo in evidenza durante la consueta preghiera dell’Angelus, in questa IV Domenica di Avvento. Egli ha offerto la sua meditazione, a partire dalla realtà evangelica che il Vangelo ci presentava nella liturgia: la maternità di Maria e quella di Elisabetta (cfr. Lc 1,39-45); «Entrambe hanno tanto di cui gioire, e forse potremmo sentirle lontane, protagoniste di miracoli così grandi, che non si verificano normalmente nella nostra esperienza. Il messaggio che l’Evangelista vuol darci, però, a pochi giorni dal Natale, è diverso. Infatti, contemplare i segni prodigiosi dell’azione salvifica di Dio non deve mai farci sentire lontani da Lui, ma piuttosto aiutarci a riconoscere la sua presenza e il suo amore vicino a noi, ad esempio nel dono di ogni vita, di ogni bambino, e della sua mamma. Il dono della vita».

Il Pontefice ha esortato ciascun cristiano a vivere in profondità il dono del santo Natale: «Fratelli e sorelle, in questi giorni ci piace creare un clima festoso con luci, addobbi e musiche natalizie. Ricordiamoci, però, di esprimere sentimenti di gioia ogni volta che incontriamo una madre che porta in braccio o in grembo il suo bambino. E quando ci succede, preghiamo nel nostro cuore e diciamo anche noi, come Elisabetta: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!” (Lc 1,42); cantiamo come Maria: “L’anima mia magnifica il Signore” (Lc 1,46), perché sia benedetta ogni maternità, e in ogni mamma del mondo sia ringraziato ed esaltato il nome di Dio, che affida agli uomini e alle donne il potere di donare la vita ai bambini».

A conclusione delle sue riflessioni, il Vescovo di Roma ha invitato tutti a un profondo esame di coscienza, sul valore della vita: «Possiamo chiederci, allora: io ringrazio il Signore perché si è fatto uomo come noi, per condividere in tutto, eccetto il peccato, la nostra esistenza? Io lodo il Signore e lo benedico per ogni bambino che nasce? Quando incrocio una mamma in dolce attesa, sono gentile? Sostengo e difendo il valore sacro della vita dei piccoli fin dal loro concepimento nel grembo materno?».