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L’Aquila, Ugo Rosenberg presenta “Tutto iniziò da quel finestrino”

da | 27 Mag 2025 | Cultura

A L’Aquila presso la Libreria Colacchi il 27 maggio Ugo Rosenberg presenta il suo libro: “Tutto iniziò da quel finestrino”. ” La storia di un ricordo che attraversa l’Europa e arriva in Abruzzo, tra memoria e testimonianza. Intervengono il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e l’Arcivescovo Metropolita Antonio D’Angelo 

L’Aquila – Sarà l’Abruzzo, terra di rifugi e di coraggio, a fare da cornice alla presentazione di “Tutto iniziò da quel finestrino. La storia di Kurt Rosenberg”, libro di Ugo Rosenberg che restituisce al presente una vicenda umana straordinaria, intrecciata alla storia più buia del Novecento europeo. L’appuntamento è per martedì 27 maggio 2025, alle ore 18, nella storica Libreria Colacchi, nel cuore dell’Aquila. Un evento che vedrà la partecipazione del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e dell’arcivescovo metropolita dell’Aquila, monsignor Antonio D’Angelo, moderati dalla giornalista Monica Pelliccione.

Il libro, profondo e appassionato, ripercorre la vita di Kurt Rosenberg – alias Kazimierz Górski – giovane ebreo polacco che fuggì agli orrori nazisti, passando attraverso la tragedia bolscevica, i campi minati dei Balcani e, infine, trovando accoglienza e speranza proprio in Abruzzo. Una regione che, nel pieno della seconda guerra mondiale, seppe offrire rifugio e solidarietà a chi scappava dalla persecuzione. Archi, Villa Santa Maria, Torricella Peligna, Montenerodomo e Atessa non sono semplici toponimi: sono luoghi della memoria viva, dove l’umanità silenziosa dei contadini, dei podestà, della gente comune cambiò il destino di un uomo e lo salvò dalla deportazione e dalla morte.

Internato sotto il regime fascista, Kurt trovò ad Archi e Villa Santa Maria non solo un riparo, ma una comunità capace di stringersi attorno agli ultimi. Dopo l’8 settembre 1943, fu a Torricella Peligna che, grazie all’aiuto del contadino “zio Carmine” e del coraggioso Fioravante, riuscì a sfuggire ai rastrellamenti tedeschi, fino ad attraversare la linea del fronte, giungendo infine ad Atessa, dove si consegnò ai soldati neozelandesi. Da lì, partì la sua seconda vita, combattente volontario nell’Ottava Armata britannica e nel Secondo Corpo Polacco. Per proteggere la sua identità ebraica, prese il nome Kazimierz Górski.

Queste terre abruzzesi – montane, ferite, ma solidali – furono più che un rifugio: furono culla di un riscatto umano e spirituale. In esse vive ancora oggi la memoria di uomini e donne che rischiarono tutto per salvare chi veniva perseguitato. Tra loro, Roberto Castracane, podestà di Villa Santa Maria, nominato Giusto tra le Nazioni, Carmine di Francesco, contadino ucciso dai nazisti, e tanti altri volti anonimi della generosità abruzzese.

Il presidente Marsilio e l’arcivescovo D’Angelo saranno all’Aquila per testimoniare quanto questa storia sia patrimonio non solo di una famiglia, ma dell’intera collettività. Un esempio luminoso di come la cultura della memoria, la responsabilità delle istituzioni e la testimonianza religiosa possano unirsi in un racconto necessario. Perché ogni finestrino aperto sul passato può diventare una finestra sul futuro.

Il libro di Ugo Rosenberg, scritto nel solco di quanto lasciato in lingua polacca dal padre Kurt, è arricchito da testimonianze inedite, riflessioni personali e note storiche, senza mai perdere la leggerezza e la forza narrativa che lo rendono una lettura toccante. È anche un omaggio a quell’Abruzzo che salvò, accolse e custodì, e che oggi – in un tempo di nuove guerre, migrazioni e discriminazioni – ha il dovere di ricordare. 

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