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L’Istituto Saint-Serge di Parigi compie 100 anni

da | 3 Mag 2025 | Cultura

Un secolo di teologia, arte e resistenza spirituale nel cuore di Parigi: l’Istituto Saint-Serge compie 100 anni

Parigi – Cento anni di fede, cultura e ricerca teologica: l’Istituto di Teologia Ortodossa Saint-Serge di Parigi celebra nel 2025 il suo centenario, segnando un secolo straordinario di vita intellettuale e spirituale, sopravvivenza in esilio e dialogo ecumenico. Per onorare questo importante traguardo, l’Istituto ha organizzato un ricco calendario di eventi internazionali: una conferenza storica il 3 maggio, una giornata accademica con liturgia solenne il 20 settembre e, dal 27 al 29 novembre, un colloquio internazionale sul suo lascito teologico dal titolo “L’héritage théologique de Saint-Serge et ses perspectives d’avenir.

Una luce nella diaspora

Nato nel cuore della diaspora russa dopo il trauma della rivoluzione bolscevica del 1917, l’Istituto Saint-Serge fu fondato nel 1924 grazie alla visione profetica del metropolita Evloghij (Georgievsky), con il sostegno del filantropo americano John Mott. In un’Europa sconvolta dalle guerre e dalle ideologie totalitarie, l’Istituto rappresentò un atto di resistenza teologica e culturale: offrire una formazione accademica d’eccellenza agli ortodossi esuli e preservare il pensiero cristiano orientale al di fuori della Russia sovietica.

Il luogo prescelto, al 93 di rue de Crimée, nel quartiere parigino di Buttes-Chaumont, era un’ex chiesa luterana abbandonata, acquistata il giorno della festa di san Sergio. Un piccolo miracolo urbanistico: nascosto tra i vialetti fioriti, in un’oasi verde, sorge un edificio ligneo che richiama lo stile dei chalets russi, con una facciata policroma, un portico affrescato e un interno sontuosamente decorato dall’artista Dimitri Stelletsky. Lì, nel 1925, si tenne la prima lezione accademica: un corso sulla predicazione dell’apostolo Andrea tra gli Sciti.

Un vivaio di pensatori e santi

Il Saint-Serge non fu mai una semplice scuola. Fu e resta una fucina di pensiero, un laboratorio ecclesiale, un ponte tra Oriente e Occidente. Nella sua aula magna sono passati giganti del pensiero ortodosso come Sergej Bulgakov, Anton Kartaschev, Georges Florovsky, Vasilij Zenkovsky, Georges Fedotov. Alcuni di loro arrivarono dopo lunghi viaggi da Berlino, Belgrado o Praga, inseguendo un sogno di rinascita spirituale. Nelle sue stanze si parlavano russo, francese, greco, tedesco. Si studiava teologia dogmatica, patrologia, arte cristiana, liturgia, morale, filosofia. Una piccola accademia dell’esilio, che nei suoi anni d’oro prebellici ottenne il diritto di conferire gradi accademici in teologia.

Negli anni bui dell’occupazione nazista, l’Istituto sopravvisse miracolosamente. Nel dopoguerra, divenne una scuola interortodossa e internazionale, accogliendo studenti da tutta Europa e dal Medio Oriente, molti dei quali diventarono vescovi e metropoliti. Tra i suoi ex allievi si annoverano alti prelati della Chiesa ortodossa romena: il metropolita Teofan di Moldavia e Bucovina, il metropolita Serafim di Germania, i vescovi Siluan d’Italia, Nectarie d’Irlanda e Atanasie del Regno Unito.

Nel 2009, l’Istituto conferì il titolo di Doctor Honoris Causa al patriarca romeno Daniel, riconoscendone l’impegno per la formazione teologica e il dialogo pan-ortodosso.

Un’eredità viva

Ma il cuore pulsante dell’Istituto Saint-Serge non è solo la sua gloriosa storia. È la sua continuità. Ogni estate dal 1953 ospita la celebre Semaine liturgique, un evento accademico unico, punto di riferimento per studiosi e pastori. La sua biblioteca, con oltre 35.000 volumi, è una delle più ricche d’Europa per gli studi ortodossi. Il suo corpo docente oggi è composto da professori di seconda, terza e persino quarta generazione, molti dei quali formatisi nello stesso Istituto.

La sua peculiarità? È l’unico istituto al mondo a insegnare la teologia ortodossa in lingua francese. Un dettaglio che racconta molto della sua vocazione: parlare all’Occidente senza perdere le radici orientali; tradurre la spiritualità ortodossa nel linguaggio dell’uomo contemporaneo.

Una chiesa nascosta, ma essenziale

Chi oggi varca la soglia della chiesa di Saint-Serge resta colpito dal tripudio di ori, icone e dettagli scolpiti. È un luogo che sorprende, che non si lascia trovare facilmente, come se custodisse un segreto. Ma proprio in quella discrezione si cela la sua forza. Per cento anni, quell’edificio ha resistito alle tempeste della storia, continuando a formare coscienze, a interrogare il mondo, a custodire la fede.

Nel suo silenzio, nel canto delle sue liturgie in slavonico e greco, nel fruscio delle pagine dei suoi volumi antichi, Saint-Serge continua a vivere. E oggi, a cento anni dalla sua fondazione, guarda al futuro con la stessa determinazione con cui è nato: come un faro di ortodossia libera e pensante, nel cuore della città delle luci.

 

©photo https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Fa%C3%A7ade_de_l%27%C3%89glise_Saint-Serge.JPG

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