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Monastero di Sant’Amico, cuore silenzioso dell’Aquila: 650 anni di fede, memoria e rinascita

da | 4 Nov 2025 | Vita ecclesiale

Nel cuore antico dell’Aquila, dove le pietre parlano di storia e di speranza, ieri il Monastero agostiniano di Sant’Amico ha celebrato il 650° anniversario dalla sua fondazione, un traguardo che attraversa i secoli e che continua a legare la città al suo spirito più autentico.

L’invito di Suor Elena e delle sue Consorelle Agostiniane ha riunito attorno al monastero un’intera comunità, accorsa con gratitudine per la celebrazione presieduta dal Cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila, insieme a Don Carmelo Pagano Le Rose e il Vicario Generale degli Agostiniani padre Alexander Lam.

La giornata è stata resa ancora più speciale dalla presenza in città del Cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, giunto all’Aquila ieri mattina per partecipare all’incontro “Artigiani di Pace, la via del dialogo”.
Nel suo saluto, Zuppi ha ricordato i profondi legami tra l’attuale Pontefice, già Priore generale dell’Ordine Agostiniano nel mondo, e la comunità di Sant’Amico, auspicando che Papa Leone possa un giorno tornare a visitare il monastero.
“Lui è stato per tanti anni il padre generale degli Agostiniani,” ha ricordato Zuppi. “Conosce tutti, li porta nel cuore. Mi auguro che possa tornare qui, perché significherebbe che la storia resta e i legami restano. Questa è la Chiesa: una comunità che non dimentica.”

Il Monastero di Sant’Amico è da sempre un luogo di profonda devozione e affetto per gli aquilani.
Tra le sue mura sono custodite le spoglie della Beata Cristina di Lucoli e il Beato Antonio della Torre, figure luminose che continuano a ispirare la fede e la preghiera di tanti fedeli.

Ogni anno, la città rinnova la sua vicinanza alla comunità monastica in due appuntamenti particolarmente sentiti: la festa di Santa Lucia, il 13 dicembre, e la festa di Santa Rita, il 22 maggio, quando la splendida chiesa di Sant’Amico, curata con amore e dedizione dalle Suore Agostiniane, si riempie di rose, preghiera e gratitudine.

Dopo la tragica notte del terremoto del 6 aprile 2009, il monastero ha saputo ancora una volta trasformare il dolore in servizio e rinascita.
Una parte significativa del complesso, infatti, dal 2009 ospita gli uffici della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province dell’Aquila e di Teramo, diventando così non solo un luogo di fede, ma anche un presidio di tutela del patrimonio artistico e culturale del territorio.
Un segno concreto di continuità tra la cura dell’anima e la cura della bellezza, tra la spiritualità e la memoria storica della città.

Alla celebrazione hanno preso parte anche numerose autorità istituzionali, religiose e civili, che con la loro presenza hanno voluto testimoniare la vicinanza delle istituzioni alla comunità monastica e all’intera città dell’Aquila, riconoscendo nel monastero di Sant’Amico un simbolo di coesione, identità e speranza condivisa.

Con il suo 650° anniversario, il Monastero di Sant’Amico si conferma come cuore pulsante dell’Aquila, dove preghiera, arte e storia si incontrano in un unico respiro.
Un luogo dove ogni aquilano, nel silenzio e nella pace delle sue mura, ritrova le proprie radici e la forza di guardare avanti, con la stessa fede che da secoli illumina questa terra.

Un ringraziamento profondo e riconoscente va alle Suore Agostiniane di Sant’Amico, per la loro instancabile dedizione, la testimonianza silenziosa e il servizio quotidiano reso alla città.
Con la loro preghiera, la loro accoglienza e la loro presenza discreta ma costante, continuano a custodire l’anima dell’Aquila, offrendo a tutti un esempio luminoso di fede, speranza e amore autentico.

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