Quanto durano dieci secondi? Se abbracciamo qualcuno a cui vogliamo bene, dieci secondi è troppo poco, per un bacio d’amore, ancora meno, se ci puntano una pistola contro, dieci secondi sembrano non finire mai, se ci stanno facendo un prelievo di sangue, sono interminabili e se ci stanno palpando il sedere senza il nostro consenso? Troppo pochi per essere considerati molestia.
Il 12 aprile dell’anno scorso a Roma, una studentessa di 17 anni stava salendo le scale della sua scuola e si è sentita abbassare il pantalone e palpeggiare il sedere dal bidello. La studentessa ha poi denunciato l’uomo che è stato assolto perché “il fatto non sussiste”, cioè il fatto è accaduto, ma secondo i giudici, manca il dolo, perché è stata una toccatina veloce: 10 secondi. I giudici si sono convinti del tono “scherzoso” della palpatina a tempo e l’imputato fin da subito, ha ammesso che aveva toccato la ragazza. Senza remore, senza problemi. “Una manovra maldestra senza concupiscenza” diranno i giudici.
Ora contiamo fino a 10 pensando di avere la mano di un estraneo sul sedere. Fatto? Sembrano lunghini è? Così come lo sarebbero 5 secondi o 9. Chi è che quantifica il tempo di una molestia? Chi si arroga il diritto di decidere se è uno scherzo oppure no? Solamente chi lo riceve. E chi l’ha ricevuta questa palpata a tempo, ha denunciato, ha fatto quello che lo Stato ci invita a fare, chiedere di essere protette!
E per l’ennesima volta il nostro Stato, per mano di una manciata di giudici, ha deciso che in Italia le donne sono carne da macello, perché “che vuoi che sia una palpatina a tempo?” Dieci secondi! Uno scherzetto.
Se sei donna in Italia, una palpatina sul sedere è normale. E questo insegna agli uomini che possono farlo, vogliono e possono, perché lo Stato non li punisce. La volontà della studentessa non è stata minimamente presa in considerazione, i giudici hanno pensato solo alle “buone” intenzioni del bidello e non al mancato consenso della ragazza molestata.
In ultimo, ma non per importanza, la condizione di dislivello, il bidello avrebbe fatto lo stesso scherzetto goliardico a un genitore? A un papà? Al dirigente scolastico? La risposta la sappiamo tutti.
E non voglio neanche menzionare l’ipotesi del molestatore di un’altra etnia, perché il finale sarebbe stato molto diverso.
Mi sto sforzando di pensare al volto di quei giudici, partoriti da una donna, chissà se hanno una sorella o una figlia, chissà se è così che gli piacerebbe che venissero trattate.