Come ogni anno eccola che arriva: la famosa notte prima degli esami. “Questa notte ancora nostra” cantava Venditti come se dal mattino dopo qualcosa sarebbe cambiato, il mondo come lo si conosce sarebbe cambiato, dopo questa notte speciale? Vi vedo già sui libri a ripetere i vostri riassunti fino a tarda notte, “notte di pizze fredde e di calzoni” in un tavolo con evidenziatori e fogli sparsi, in cui il vostro amico più bravo vi avrà spiegato le formule, i segreti e trucchetti che a voi sembrano arabo, ma ieri era tutto più chiaro?! “La matematica non sarà mai il mio mestiere”, e allora prendetevi quella mezz’ora per una partita alla play station, scavalcando gli zaini e senza fare troppo rumore perché mamma e papà dormono. Forse. O sono preoccupati anche loro e leggono un libro fino all’alba, sempre la stessa pagina, perché la testa gira, navigano i pensieri. Non tutti sono preoccupati per l’esito, non tutti penseranno alla prova, i genitori quelli bravi, penseranno al futuro, al figlio che se ne andrà da lì a poco per affrontare le sfide della vita, da solo. Da solo, senza tornare in quella casa in cui avrà sempre un piatto caldo, un abbraccio e una pacca sulla spalla.
Ma la maturità in fondo è questo? Che cos’è poi questa maturità? Davvero si raggiunge la maturità tramite un esame? Tramite una prova scritta, dopo aver dormito pochissimo durante la famosa notte prima degli esami? Non credo. La maturità è una crescita personale, una ricerca di sé stessi che permette, come a un frutto, di staccarsi dalla pianta, a un ragazzo di affrontare la vita vera. Affrancarsi dalla famiglia di origine, staccarsi da un percorso obbligato e scegliere della propria strada senza paracolpi. Salpare dal porto della famiglia con la sicurezza del bagaglio di affetto che si è ricevuto.
Perciò salpate sereni, spiegate quelle vele di curiosità, senza paura, senza paura per gli esami, perché non sono nulla, voi non siete un voto, voi non siete quello che fate nella notte prima degli esami, siete quello che avete nel cuore. E le persone che tanto vi spaventano ora, tra qualche giorno non saranno nulla per voi, solo persone, e non avranno più potere sulla vostra vita.
E allora buona fortuna, non per gli esami, ma per la vostra vita, buona vita maturandi 2023, guardatevi dentro il cuore sempre e… portatevi una penna!