Periodico di informazione religiosa

Siria, Dichiarazione congiunta dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese

da | 30 Dic 2024 | Cronaca

Una Siria unita per i siriani. Con una storica mossa verso la pace e l’unità, i Patriarchi e i capi delle Chiese in Siria hanno rilasciato una dichiarazione congiunta da Damasco il 29 dicembre 2024, chiedendo la riconciliazione nazionale e la fine del conflitto che pere anni ha insanguinato la nazione. La dichiarazione, di cui riportiamo la traduzione italiana, sottolinea l’impegno a costruire un futuro per tutti i siriani, al di là di ogni divisione religiosa o etnica.

“In questo momento storico, mentre la Siria sta attraversando una nuova transizione, noi, capi delle Chiese cristiane in Siria, ci rivolgiamo al pubblico attraverso un messaggio di amore e speranza. È un messaggio che scaturisce dal nostro senso di responsabilità e dalla nostra profonda fede nella missione di nostro Signore Gesù Cristo, che ha benedetto gli operatori di pace e li ha chiamati figli di Dio (Mt 5,9). Durante questo periodo del Santo Natale, Cristo ci chiama ad essere messaggeri di pace sulla terra.

Oggi ci troviamo sulla soglia di una nuova epoca, che richiede a tutti noi umiltà, coraggio e determinazione per costruire la Siria del futuro. Questa nuova fase richiede impegno per una cultura del dialogo e dell’apertura verso gli altri. Richiede saggezza, decisione e lungimiranza, nonché la capacità di evitare di farsi coinvolgere in inutili controversie, nelpopulismo o nell’isolamento.

Come cristiani, abbiamo un ruolo vitale e fondamentale da svolgere in questa fase, cooperando con tutti per far avanzare e ricostruire la nostra patria.

Riconosciamo che la nostra responsabilità spirituale, morale e nazionale ci obbliga ad alzare sempre la voce della verità, a difendere la dignità umana in ogni circostanza e ad impegnarci fermamente per sostenere il cammino della democrazia, della libertà, dell’indipendenza e della pace, cammino che garantisce diritti e dignità a tutti i siriani.

Il nostro messaggio oggi si basa su quattro assi portanti:

1) Riconciliazione;

2) Appello al mondo per eliminare le sanzioni economiche esterne;

3) Partnership;

4) Speranza.

Primo: la riconciliazione nazionale e il dialogo come via verso l’unità

La Siria è una nazione con un’identità umana e di civiltà, fondata su una storia e una geografia che si sono evolute nel corso dei secoli. Tuttavia, è rimasta ferma nella sua volontà di coesistenza per garantire interessi comuni. La diversità etnica, religiosa e culturale che ha caratterizzato le comunità locali della Siria è la fonte della sua ricchezza e della sua forza. Oggi la Siria è chiamata a rivendicare il suo ruolo di membro attivo della comunità internazionale e a rafforzare la sua appartenenza al più ampio contesto geografico e arabo.

Per raggiungere questo obiettivo, chiediamo di:

avviare un dialogo nazionale che riunisca ogni spettro e componente della società, promuova la fiducia e la coesione sociale, affronti le radici del conflitto e ridefinisca l’identità nazionale della Siria sulla base di valori comuni: cittadinanza, dignità, libertà e convivenza;

avviare laboratori di dialogo a livello locale in tutte le province, città e villaggi per affrontare le sfide che riguardano la coesione sociale e la coesistenza, per raggiungere risultati autentici di riconciliazione nelle aree in cui sono necessarie riconciliazione e trasparenza e per consentire alle comunità stesse di avviarsi a una ripresa condivisa in tutta la Siria;

costruire la fiducia tra tutti i siriani attraverso progetti di sviluppo comunitario che contribuiscano a ricostruire il tessuto sociale e a rafforzare un senso condiviso di appartenenza a uno Stato unito;

ravvivare lo spirito di coesistenza, che è sempre stato parte della nostra eredità siriana. Ciò include lavorare per eliminare i pregiudizi e contrastare la retorica esclusivista, l’incitamento all’odio e la discriminazione, poiché la vendetta e il risentimento non costruiscono una nazione;

collaborare per migliorare la sicurezza e l’incolumità,garantire il benessere di tutti i cittadini e consolidare la pace civile.

Secondo: un appello al mondo per eliminare le sanzioni economiche esterne

La Siria ha recentemente subito sanzioni economiche, nonché un blocco economico. Ciò ha colpito i cittadini siriani di ogni classe sociale. Queste sanzioni hanno avuto un impatto negativo sulla comunità locale in Siria e sulle comunità vicine, anch’esse colpite dall‘emigrazione. Le loro ripercussioni si sono estese ai paesi che accolgono i siriani, sia attraverso la migrazione legale che illegale. Chiediamo quindi alla comunità internazionale di agire rapidamente per revocare queste sanzioni ingiuste, sostenere il percorso di ricostruzione e di ripresa economica e creare opportunità di lavoro.

Terzo: Partecipazione alla stesura di una nuova Costituzione per il Paese

Riteniamo che la stesura di una nuova costituzione che rifletta le aspirazioni dei siriani sia fondamentale per costruire uno Stato moderno e democratico. Pertanto sottolineiamo:

la necessità che il processo di stesura della Costituzione sia inclusivo e globale, coinvolgendo tutte le componenti della società siriana, comprese le varie etnie e denominazioni, uomini e donne, giovani e anziani, in modo da garantire che la Costituzione rappresenti la volontà del popolo in tutta la sua diversità;

adesione della Costituzione ai principi di cittadinanza, che garantiscono i diritti umani e lo stato di diritto e la separazione dei poteri, nel rispetto dell’ordine pubblico e individuale, compresa la libertà di opinione e di credo, nonché l’inclusione delle donne;

adozione dei valori di giustizia e uguaglianza nella Costituzione, come fondamento per la costruzione di uno Stato che offra pari opportunità a tutti i suoi cittadini, senza alcuna discriminazione nella vita politica, sociale ed economica.

Quarto: speranza per un promettente futuro

Crediamo che una nuova Siria debba rimanere unita e servire da modello di stato moderno fondato sui principi di cittadinanza, democrazia e diritti umani. Affermiamo dunquela nostra visione per la Siria di domani:

una Siria unita, sovrana e indipendente, che preservi la dignità di ogni cittadino indipendentemente dalla religione, denominazione, etnia o affiliazione politica;

una Siria retta da una costituzione che garantisca lo stato di diritto, l’uguaglianza davanti alla legge, la separazione dei poteri e il rispetto della diversità e delle libertà;

una Siria in cui tutti, in particolare donne e giovani, partecipino attivamente alla costruzione del futuro;

una Siria in cui lo Stato mantenga la stessa distanza da tutte le religioni e denominazioni, con una costituzione che garantisca la neutralità dello Stato nei confronti della religione e delle istituzioni religiose. Ciò garantisce la separazione delle istituzioni statali da quelle religiose e impedisce l’abuso dell’autorità per scopi religiosi o lo sfruttamento della religione per guadagni politici.

Un appello all’impegno e all’azione

Noi, capi delle Chiese cristiane presenti in Siria da quasi due millenni, invitiamo tutti i siriani, in patria e all’estero, a lavorare fianco a fianco per realizzare questa visione e darle vita. Esortiamo inoltre i nostri fedeli cristiani a non ritirarsi nell’isolamento o nella paura, ma a impegnarsi attivamente nella sfera pubblica, mossi dallo spirito del Vangelo, in modo che possano essere partner nella costruzione di una nuova Siria. Chiediamo inoltre alla comunità internazionale di sostenere i siriani nella ricostruzione della loro patria entro i confini riconosciuti a livello internazionale, di prevenire qualsiasi violazione esterna della sovranità nazionale e di revocare le sanzioni imposte loro in modo che possano ricostruire liberamente e indipendentemente il loro paese e la sua gente.

Crediamo che Dio, che ci ha riunito in questa terra dovehanno avuto origine la civiltà e i messaggi di fede, benedirà i nostri sforzi e ci guiderà nel cammino verso la pace. Alziamo a Lui i nostri cuori e le nostre mani, riconciliamoci gli uni con gli altri e cerchiamo da Lui la forza e la saggezza per andare avanti. Cerchiamo di essere operatori di pace, portando la speranza di Cristo e rimanendo fedeli al suo messaggio di riconciliazione, amore fraterno e pace sulla terra.

Giovanni X Yazigi, Patriarca Greco-Ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente;

Ignazio Efrem II, Patriarca della Chiesa Ortodossa Siriaca di Antiochia e di tutto l’Oriente;

Youssef I Absi, Patriarca di Antiochia dei cattolici Greco-melkiti.

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