Il Santo Padre Francesco ha inviato al Rev.do P. Dom Geoffroy Kemlin, Abate di Saint-Pierre di Solesmes e Presidente della Congregazione di Solesmes OSB, un messaggio in lingua francese in occasione del 150° anniversario della morte di Dom Prosper Guéranger.
Papa Francesco ne ha tracciato un profilo, sottolineandone alcune caratteristiche salienti:
- Restauratore della vita monastica benedettina in Francia, in quanto Dom Guéranger ha avuto un ruolo fondamentale nella rinascita del monachesimo benedettino, ristabilendo la tradizione monastica dopo la Rivoluzione francese;
- Promotore della liturgia e della sua unità, dato che ha lavorato per il ritorno delle diocesi francesi all’unità della liturgia romana e ha contribuito al Movimento liturgico, in particolare attraverso i suoi scritti, come L’Anno liturgico;
- Difensore dei dogmi e della libertà della Chiesa, avendo sostenuto la definizione dei dogmi dell’Immacolata Concezione e dell’infallibilità pontificia, e avendo scritto anche in difesa della libertà della Chiesa contro le ingerenze dello Stato;
- Fedeltà alla Santa Sede e al Successore di Pietro, in quanto Guéranger ha promosso l’attaccamento a Roma e l’obbedienza al Papa, specialmente nel campo della liturgia, sostenendo l’importanza di una preghiera unificata nella Chiesa;
- Paternità spirituale, visto che Dom Guéranger ha accompagnato spiritualmente non solo monaci e monache, ma anche laici, famiglie e persone semplici, trasmettendo loro fiducia, fede e amore per la Chiesa.
Pubblichiamo la traduzione italiana del messaggio del Santo Padre.
“Mentre celebrate quest’anno il 150° anniversario della morte del vostro fondatore, Dom Prosper Guéranger, sono lieto di unirmi al vostro ringraziamento. Desidero esprimere il mio incoraggiamento e la mia affettuosa vicinanza a coloro che hanno impegnato la loro vita nel solco di questo servo della Chiesa, o che lavorano per far conoscere meglio la sua vita e la sua opera. Benedic anima mea Domino. Questo versetto del Salmo 102 fu una delle ultime parole che pronunciò prima di porre la sua anima nelle mani del Padre, il 30 gennaio 1875.
Nel ricordare Dom Guéranger, i miei predecessori hanno sottolineato le varie espressioni del suo carisma ricevute per l’edificazione di tutta la Chiesa: il suo ruolo di restauratore della vita monastica benedettina in Francia, la sua conoscenza liturgica messa al servizio del Popolo di Dio, la sua ardente pietà verso il Sacro Cuore di Gesù e la Vergine Maria, il suo lavoro a favore della definizione del dogma dell’Immacolata Concezione e di quello dell’infallibilità papale, i suoi scritti in difesa della libertà della Chiesa. Vorrei anche sottolineare due aspetti di questo carisma che corrispondono a due esigenze attuali della Chiesa: la fedeltà alla Santa Sede e al Successore di Pietro, in particolare nell’ambito della liturgia, e la paternità spirituale.
Dom Guéranger è stato senza dubbio uno dei primi artefici del Movimento Liturgico, il cui bel frutto è stata la Costituzione Sacrosanctum Concilium del Concilio Vaticano II. La riscoperta storica, teologica ed ecclesiologica della liturgia, come linguaggio della Chiesa ed espressione della sua fede, fu al centro della sua opera, prima come sacerdote diocesano poi come monaco benedettino. Questa riscoperta ispirò in particolare le sue pubblicazioni a favore del ritorno delle diocesi di Francia all’unità della liturgia romana, e fu ciò che lo spinse a scrivere i volumi de L’Anno liturgico per mettere alla portata dei sacerdoti e degli dei laici la bellezza e la ricchezza della liturgia che è «la prima fonte della spiritualità cristiana» (Lett. ap. Desiderio desideravi, n. 61). Affermava con forza che «la preghiera della Chiesa è la più gradita all’orecchio e al cuore di Dio e, quindi, la più potente. Felice dunque chi prega con la Chiesa» (Prefazione al L’Anno Liturgico). L’esempio di Dom Guéranger susciti nel cuore di tutti i battezzati l’amore di Cristo e della sua Sposa, ma anche una fiducia filiale e una docile collaborazione cum Petro e sub Petro, affinché la Chiesa, fedele alla sua Tradizione viva, possa continuare a elevare «una sola e medesima preghiera capace di esprimere la sua unità» (Lett. ap. Desiderio desideravi, n. 61).
Vorrei menzionare anche un altro aspetto del carisma di Dom Guéranger: la paternità spirituale. Attento allo Spirito Santo operante nelle anime, Dom Guéranger desiderava una sola cosa: aiutarle nella ricerca di Dio. Plasmato dalla Regola benedettina e dalla lode divina, la sua dolce e gioiosa fiducia in Dio toccava il cuore dei monaci che si stringevano attorno a lui, delle monache che beneficiavano dei suoi insegnamenti, ma anche degli uomini e delle donne con responsabilità Chiesa e società, e soprattutto padri e madri, figli, piccoli e umili che ricorrevano ai suoi consigli spirituali. Nei tempi di pace come nei giorni di avversità, tutti trovavano in Lui il rafforzamento o il rinnovamento della fede, il gusto della preghiera e l’amore della Chiesa. Il suo esempio di docilità allo Spirito Santo e di servizio ispiri e guidi un gran numero di fedeli nelle vie del Signore “mite e umile di cuore” (Mt 11,29).
Prego affinché l’opera del servo di Dio Dom Guéranger continui a produrre frutti di santità in tutto il popolo fedele, e rimanga anche una testimonianza viva della fecondità della vita monastica, nel cuore della Chiesa. È con questo augurio che mi rivolgo a Lei, mio Reverendo Padre, così come ai suoi confratelli dell’Abbazia di Saint-Pierre, a quelli della Congregazione di Solesmes, e a tutte le persone che parteciperanno alle commemorazioni del ritorno a Dio di Dom Prosper Guéranger, la mia Benedizione”.