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ALCUNE TRACCE DOCUMENTARIE SU FRANCESCO BEDESCHINI

by | 5 Nov 2023 | Recuperare e condividere

La figura di Francesco Bedeschini è ora al centro dell’attenzione della critica per il ruolo che ebbe nella storia artistico-architettonica cittadina. Una ricerca, tuttora in fieri, ma di cui si pubblicheranno alcuni stralci nel prossimo numero della rivista «Fedelmente», aggiunge elementi nuovi alla conoscenza di questo personaggio davvero poliedrico.
Abbiamo reperito notizia di un contratto di locazione, sottoscritto dal nonno Alessandro Bedeschini, per una abitazione situata nei locali intra moenia di Roio. Alessandro, dunque, giunto all’Aquila da Piacenza al seguito di Madama Margherita – ma probabilmente originario di Rastelli, presso Mondovì – non abitò da subito nel quarto di S. M. Paganica – dove poi si stabilirà la sua famiglia – bensì in quello di S. Marciano.
Di recente, una sua stampa raffigurante la Madonna della Misericordia (1657) è stata oggetto di approfondimenti, rinvenendone il modello in una pittura del padre Giulio Cesare. Questo elemento potrebbe intrecciarsi con alcune notizie che ho potuto reperire relativamente all’edificio confraternale di Santa Maria della Misericordia a L’Aquila. Tra il 1659 e il 1660 Francesco Bedeschini viene pagato dal Conservatorio della Misericordia: il 23 aprile 1659 e successivamente il 24 maggio 1659, infatti, si stanziano 6 ducati per la «fattura del Misterio», ed il 2 aprile 1660, 1 ducato per l’immagine della Madonna (Archivio di stato dell’Aquila [d’ora in poi ASAq], Fondo ECA, Conservatorio della Misericordia, b. 2, cc. 244r, 258r).
Poco dopo, il 30 dicembre 1665, nei libri mastri della città, Francesco risulta pagato 20 ducati per «spese fatte per la morte del Re nostro», mentre il 30 maggio 1666 deve riceverne altri 20 «per il disegno del catafalco e pitture», e, infine, il 10 dicembre 1666 gli si assegnano gli ultimi 20 ducati «per mandato rinnovato per fatiche fatte per il funerale del Re Filippo IV nostro Signore» (ASAq, fondo Archivio Civico Aquilano (d’ora in poi ACA), W-55, rispettivamente c. 245r, 248r, 272r).
Nel 1666, Francesco torna nella chiesa di Santa Maria della Misericordia, dove nel giugno di quell’anno, viene pagato ducati 1,10 per «li disegni della statua» e, entro la fine dello stesso anno, «ducati 1,10 per regalo a Bedeschini per la seconda volta» (ASAq, Fondo ECA, Conservatorio della Misericordia, b. 2, cc. 342v, 350v).

Naturalmente, buona parte della ricerca in corso, riguarda le origini di quest’architetto e della sua famiglia che, in un attestato del 23 dicembre 1688, sono così riassunte: «il Magnifico Francesco Bedeschini, figlio Legitimo e naturale del q.m Giulio Cesare Bedeschini Seniore, è legittimo e discendente dalli q.m Alessandro Bedeschini de Rastelli e Dionisia Fontanini, ambidue oriundi e cittadini della città di Piacenza, venuti in questa nostra Fedeliss.ma Città con f. A.S. di Madama Margherita d’Austria, di cui erano Familiari Corteggiani e Vassalli».
L’attività di Francesco Bedeschini fu ampia in città, e dispiegata in campi diversi, e sarebbe troppo lungo ricapitolarla qui. Ancora una volta, dunque, lasceremo la parola al coinciso attestato or ora citato: «mediante li suoi perfetti disegni essersi non solo abbellite secondo la moderna Architettura la maggior parte delle Principali Chiese di questa nostra Città, et ultimamente le tre Stanze dell’Appartamento del nostro Palazzo, ma reso anche Celebre et Illustre con la sua direttione, inventione, virtù il nostro Publico Teatro» (ASAq, ACA, V-1/4, perg. 3).

Maurizio Pasqua

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