Bibbia e liturgia. Dall’Ascolto delle scritture nella liturgia alla celebrazione della Parola nella vita, Edizioni San Lorenzo, è l’ultimo libro di fresca pubblicazione del vescovo di Fidenza, mons. Ovidio Vezzoli, frutto di anni di ricerca, di studio e condivisione nell’insegnamento della liturgia in ambito universitario e pastorale, che come sottolineato dall’Autore, trovano nel sottotitolo il leitmotiv dell’indagine sul rapporto Bibbia e Liturgia.
Quest’opera, muovendosi in tre parti ben definite, cioè quella storica, quella teologico-liturgica e quella liturgico-pastorale, trova il suo senso più profondo nel ‘rapporto di reciprocità tra parola, celebrazione e vita, che ha un suo valido sostegno nel principio di Prospero di Aquitania (Limoĝes, 390 circa – Roma 430 circa), lex orandi e lex credendi, più volte ripreso dall’Autore.
L’esilio della Parola di Dio, terminato con il Concilio Vaticano II, è frutto di un percorso ecclesiale iniziato dal Movimento liturgico, che ha portato alla riscoperta della parola di Dio nella vita della Chiesa.
Nella prima parte del libro, per Mons. Vezzoli, sviluppando la prospettiva storica, la parola predominante è quella dell’ascolto. ‘Ogni volta che parla rivelandosi, Dio apre l’orizzonte verso il cammino nella storia di un popolo’. Partendo da alcune ‘testimonianze dall’AT’, vengono sviluppate le ‘costanti’ che muovono una comunità chiamata all’ascolto della Parola che la rende ‘assemblea cultuale’, dove il culto sinagogale, diviene un passaggio obbligato per giungere a quelle che l’autore definisce ‘testimonianze dal N.T.’ facendo scaturire la domanda che troverà ampie risposte in seguito: ‘la relazione tra bibbia e liturgia giustifica l’affermazione che la Bibbia è nata dalla Liturgia?
Vezzoli presenta poi, alcune ‘testimonianze dalla Chiesa Antica’, che mostrano una sua profonda conoscenza dei Padri (secc. II-VII) e infine dedica un capitolo al Lezionario, dove come indicato dalla SC 23, è necessario ‘ricomprendere storicamente le fonti del rapporto Bibbia – Liturgia’, con un ‘accostamento umile della lex orandi – lex credendi della chiesa, accogliendo in essa le precisazioni storiche del suo cammino di fede’.
Nella seconda parte, dedicata alla prospettiva teologico-liturgica, ‘l’efficacia della parola che Dio ha detto in Cristo’ si fa presente attraverso i modi descritti dalla SC 24, 48 e 56, in cui la Chiesa si pone in ascolto della ‘Parola che converte la vita’. Di particolare interesse, nel capitolo 3 di questa seconda parte, ‘La Parola genera l’eucologia, l’eucologia rigenera la Parola’, dove nell’analisi delle Preghiere eucaristiche per la riconciliazione I-II, mons. Vezzoli, si pone nel solco condiviso con altri studiosi e liturgisti, come il gesuita Cesare Giraudo ed Enrico Mazza, di una interessante analisi testuale delle due anafore, lette come ‘esemplificazioni dell’efficacia della Scrittura ascoltata e accolta nella comunità cristiana’, da cui viene generata la preghiera della Chiesa.
La terza ed ultima parte, sulla prospettiva liturgico-pastorale, si apre con un riferimento alla lettera apostolica Vigesum quintus annus, scritta da papa S. Giovanni Paolo II, in occasione del XXV anniversario della Sacrosanctum Concilium, in cui si richiama la ‘presenza viva della parola di Dio, quale secondo principio direttivo della Costituzione stessa’.
Di fatto, questa ultima parte del lavoro di mons. Vezzoli apre a una prospettiva liturgico pastorale, che rende i suoi studi preziosi, in vista del cammino ecclesiale recentemente arricchito con la Lettera Apostolica sulla liturgia, Desiderio Desideravi, promulgata il 29 giugno 2022, in cui Papa Francesco, manifesta l’«ardente desiderio» che la liturgia non rimanga relegata agli esperti e a pochi addetti ai lavori, ma possa essere sempre più conosciuta, amata e vissuta da tutto il popolo di Dio, soprattutto anche in vista di una ministerialità laicale efficace e competente, come sottolineato sempre dal Santo Padre, con la pubblicazione nel 2021, di altre due lettere apostoliche nella forma di motu proprio: Spiritus Domini e Antiquum ministerium, strettamente legati alla ministerialità nella Chiesa, che attraverso i ministeri istituiti del lettore e dell’accolito da parte di Papa S. Paolo VI con Ministeria quaedam, e con l’istituzione del ministero del Catechista da parte di Papa Francesco, ora aperti anche alle persone di sesso femminile, necessitano un’adeguata preparazione che parte proprio dalla Bibbia e Liturgia.