Il Cardinale Louis Raphaël Sako, nel suo intervento trasmesso da Al Sharqiya, ha rivolto un appello urgente ai politici iracheni, denunciando la difficile situazione dei cristiani nel paese. 

“Siamo all’origine di questo paese, ma i nostri beni sono confiscati dalle milizie. Se non facciamo qualcosa, i cristiani scompariranno presto dall’Iraq“.

La comunità cristiana sta scomparendo a causa dell’emigrazione forzata, per i continui atti di discriminazione e un diffuso senso di insicurezza. Ha esortato il governo, in particolare il Presidente Abdul Latif Rashid e il Primo Ministro Mohammed Shia’ Al-Sudani, a garantire equità e protezione per tutti i cittadini, indipendentemente dalla religione.

Sako ha evidenziato il ruolo delle milizie armate e di alcune fazioni politiche nel peggioramento della situazione, affermando che la presenza di gruppi non controllati dallo Stato contribuisce all’instabilità e alla paura, specialmente tra le minoranze. Ha criticato il sistema legislativo, affermando che la Costituzione irachena dovrebbe essere modificata per garantire diritti equi a tutte le componenti della società, senza favoritismi per una specifica religione o etnia.

Il Patriarca ha anche parlato del pluralismo religioso, affermando che l’Iraq non può essere uno Stato settario, ma deve essere una nazione inclusiva per tutti. “Non cerchiamo privilegi“, ha ribadito, “ma solo giustizia e diritti fondamentali per la sua comunità“. Infine, ha inviato un messaggio di speranza, tema del Giubileo 2025, e ha chiesto maggiore dialogo tra le diverse componenti del paese per costruire un futuro di pace e convivenza.

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