Periodico di informazione religiosa

Il Presidente Mattarella a Papa Francesco per la Giornata mondiale della Pace

da | 1 Gen 2025 | Politica

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto un messaggio a Sua Santità Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della Pace il 1 gennaio del 2025. 

Già nel suo messaggio di fine anno 2024, Mattarella aveva toccato diversi temi rilevanti per l’Italia e per il contesto internazionale. Ha sottolineato la resilienza del Paese di fronte alle difficoltà economiche e sociali, evidenziando i progressi ottenuti grazie agli sforzi collettivi e al sostegno europeo. Aveva inoltre messo in luce l’importanza della coesione sociale e della solidarietà, elementi fondamentali per affrontare le sfide future, come le disuguaglianze, la transizione ecologica e la tutela dei diritti. Mattarella aveva poi ribadito la centralità dei valori costituzionali, con un richiamo alla democrazia, alla giustizia e alla pace, sottolineando inoltre il ruolo dell’Italia nella scena internazionale con l’impegno del Paese per la pace, la sicurezza e la cooperazione internazionale, in particolare all’interno dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite.

Il medesimo tono di speranza e di consapevolezza di sfide da affrontare per un futuro migliore si ritrova nel messaggio che il Presidente Mattarella ha inviato a Papa Francesco:

«Santità, desidero rivolgerLe un riconoscente ringraziamento, a nome della Repubblica Italiana e mio personale, per il Suo messaggio “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”.

L’analisi che Ella svolge in occasione di questa 58° Giornata Mondiale della Pace interroga la coscienza di ogni donna e di ogni uomo di buona volontà. Tutti, Capi di Stato e di Governo, responsabili delle Organizzazioni Internazionali, autorità civili e religiose sono chiamati a confrontarsi con le ferite del mondo, con una preoccupante frammentazione sociale ed economica, con il proliferare di minacce al pacifico sviluppo dei rapporti tra gli Stati. 

È l’ordine internazionale basato su regole riconosciute e valide per tutti a essere a rischio, per effetto di iniziative perniciose condotte da attori statuali e non. È il Diritto, presidio della convivenza tra i popoli e i Paesi, ad essere violato. È – sempre più spesso – la dignità della persona ad essere sfigurata.

All’inizio dell’anno giubilare appena inaugurato, il tema prescelto per il messaggio sottolinea opportunamente la necessità di un cambiamento culturale che consenta di riconoscerci tutti come “debitori” e, dunque, necessari l’uno all’altro. Basterebbe questa consapevolezza per indurre alla ricerca – più logica, saggia, lungimirante – di stimoli alla solidarietà, mentre constatiamo come violenza, sfruttamento e disparità offuscano le prospettive di milioni di persone in tutti i continenti. 

Affinché, come Ella auspica, il 2025 possa essere un anno in cui “cresca la pace”, Vostra Santità suggerisce gesti urgenti e coraggiosi. Spetta a ciascuno, individualmente e nel contesto sociale di riferimento, raccogliere questo invito a credere nel dialogo e nella pace, a fare di più per gestire con efficacia il fenomeno strutturale delle migrazioni, il degrado ambientale, i rischi e le opportunità connessi alle nuove tecnologie. Tutti temi che investono il futuro dell’umanità e sui cui quali il Suo alto Magistero pone massima attenzione.

L’Italia, che ha nel ripudio della guerra, nel rifiuto della pena di morte, nel riconoscimento dei diritti e delle libertà fondamentali, e nel perseguimento di pace e giustizia tra le Nazioni i capisaldi della sua Carta costituzionale, non potrà che contribuire a favorire la soluzione pacifica dei conflitti in atto e l’individuazione di percorsi di crescita equa e sostenibile, con lo sguardo rivolto soprattutto alle più giovani generazioni. Senza di esse, infatti, sarebbe illusorio l’esercizio stesso della speranza.

Sono certo, Santità, che gli italiani tutti si uniscano all’augurio sincero che ho il piacere di rivolgerLe per il Suo benessere personale e spirituale, nonché per la feconda prosecuzione dell’opera che Ella svolge al servizio della Chiesa cattolica e dell’Umanità».

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