Il grottesco conduttore Giambruno ha tradito la sua compagna e madre di sua figlia, Giorgia Meloni e si sono lasciati. Antonio Ricci nel suo famoso programma “Striscia la notizia” ha mostrato dei fuori onda in cui il conduttore Giambruno molesta pesantemente una collega (della quale non farò il nome per non alimentare la morbosa attenzione che in questi giorni la circonda). “Ti dispiace se mi tocco il pacco mentre parli?” –dice Giambruno- “Se entrerai a far parte del nostro gruppo ci devi dare qualcosa in cambio” continua “devi fare la foursome (un rapporto sessuale a quattro) con noi”.
Però la notizia che impazza sulle testate, la notizia da prima pagina, è Meloni che ha le corna, poche cose appassionano gli italiani come i tradimenti, forse solo il calcio, ma Meloni con un proclama su instagram reitera il suo potere con frasi ad effetto che noi da adolescenti scrivevamo sulla smemoranda, e non una parola sulle molestie subite dalla giornalista non sia mai che difenda una donna molestata. La tanto difesa famiglia tradizionale viene meno e potrebbe cogliere l’occasione per dare una stoccata ai molestatori, per insegnare alle bambine, come sua figlia, che gli esseri come Giambruno vanno denunciati e condannati e invece no.
In questo clima adolescenziale in cui Giambruno non riesce a tenere a bada gli ormoni e assistiamo da spettatori a una lite tra innamorati un po’ narcisi, perdiamo di vista il vero focus. Quelle di Giambruno non sono più gaffes, non sono più esilaranti commenti a difesa del suo ciuffo, non sono più battute infelici su immigrati, persone in sovrappeso e chi più ne ha più ne metta, sono molestie sul luogo di lavoro e come tali vanno trattate.
Perché fare gossip anziché indignarsi? Nel 2023 la notizia dovrebbe essere: molestie sul luogo di lavoro! I giornalisti dovrebbero indignarsi per le molestie che accadono di continuo e hanno gravi conseguenze sulle persone che le subiscono, sull’ambiente lavorativo e sulle famiglie.
Giambruno intanto è stato sospeso dal posto di lavoro, chissà se per le molestie o per vendicare il torto subito da Meloni, non ci è dato sapere, deve essere l’equivalente adulto della versione adolescenziale “ti cancello da facebook perché hai messo mi piace sotto la foto di quella”.
Attendiamo l’evoluzione nella speranza che queste molestie pubbliche e documentate abbiano delle conseguenze vere e che finalmente vengano condannate pubblicamente affinché in futuro le donne non debbano più essere vittime di una società che non le tutela.