Dopo la strage terrorista perpetrata nei kibbutz israeliani contro vittime innocenti, mentre ieri sera, accogliendo l’appello del Patriarca latino di Gerusalemme il Cardinale Perbattista Pizzaballa, molte comunità cristiane nel mondo si sono ritrovate per momenti di preghiera per la pace, intorno alle 18:30, l’ospedale anglicano al-Ahli Arabi di Gaza è stato colpito da un missile che ha provocato la morte di più di cinquecento civili innocenti, tra i quali tante donne e bambini.
Un luogo considerato sicuro, che era diventato il rifugio di molte famiglie palestinesi, è diventato il luogo di morte ancora una volta di molti bambini. Ancora vittime nel conflitto israeliano-palestinese, segnano il punto di una situazione che sta evolvendo in una catastrofe umanitaria con lo scoppio di un ‘conflitto dalle conseguenze inimmaginabili’. Un atto disumano, un vero proprio eccidio quello di Gaza, per il quale israeliani e palestinesi si rimbalzano la responsabilità.
L’Autorità Palestinese vuole un’indagine della Corte penale internazionale (CPI) su quell’attacco mortale a Gaza e Joe Biden con molti stati dell’occidente, sostengono la versione israeliana di un attacco missilistico da parte di un altro gruppo armato palestinese, la Jihad islamica.
Al termine dell’udienza generale di questa mattina in piazza San Pietro, Papa Francesco, lanciando un appello per fermare la guerra tra Israele e Hamas, ha affermato che ‘il pensiero va in Israele e in Palestina. Le vittime aumentano e la situazione a Gaza è disperata. Si faccia, per favore, tutto il possibile per evitare una catastrofe umanitaria! Inquieta il possibile allargamento del conflitto, mentre nel mondo tanti fronti bellici sono già aperti. Tacciano le armi! Si ascolti il grido di pace dei popoli, della gente, dei bambini! Fratelli e sorelle, la guerra non risolve alcun problema, semina solo morte e distruzione, aumenta l’odio e moltiplica la vendetta. La guerra cancella il futuro. Esorto i credenti a prendere in questo conflitto una sola parte: quella della pace; ma non a parole, con la preghiera, con la dedizione totale’.
Il Papa ha ripreso la sua analisi della situazione attuale nel mondo, affermando ancora una volta che stiamo ‘vivendo in una terza guerra mondiale combattuta a pezzi e ha invitato per la sera del 27 ottobre 2023, tutti i credenti a dare seguito alle parole coi fatti per la pace nel mondo, attraverso il digiuno e la preghiera, invitando anche a unirsi, ‘nel modo che riterranno opportuno, le sorelle e i fratelli delle varie confessioni cristiane, gli appartenenti ad altre religioni e quanti hanno a cuore la causa della pace nel mondo’.
“Quella sera alle 18 – spiega Francesco – in San Pietro vivremo in spirito di penitenza: un’ora di preghiera per implorare ai nostri giorni la pace in questo mondo. Chiedo a tutte le chiese particolari di parteciparvi predisponendo iniziative simili che coinvolgano il popolo di Dio”.