Periodico di informazione religiosa

Il segno dei doni di Dio

da | 22 Giu 2025 | Vita ecclesiale

«Il miracolo, al di là del prodigio, è un “segno”, e ci ricorda che i doni di Dio, anche i più piccoli, crescono tanto più quanto più sono condivisi»: nellAngelus di questa domenica, 22 giugno, solennità del Corpus Domini, papa Leone si è soffermato sulla pericope evangelica che la liturgia ci ha invitato a celebrare e meditare in questa solennità, quella di Luca 9,11-17.

Il Vescovo di Roma a partire dalla Parola di Dio ha ricordato ai fedeli il primato della grazia, nel pellegrinaggio terreno: «Alla radice di ogni condivisione umana ce n’è una più grande, che la precede: quella di Dio nei nostri confronti. Lui, il Creatore, che ci ha dato la vita, per salvarci ha chiesto a una sua creatura di essergli madre, di dargli un corpo fragile, limitato, mortale, come il nostro, affidandosi a lei come un bambino. Ha condiviso così fino in fondo la nostra povertà, scegliendo di servirsi, per riscattarci, proprio del poco che noi potevamo offrirgli».

Il Pontefice si è soffermato sul valore della Eucaristia, nella vita cristiana: «Pensiamo a come è bello, quando facciamo un regalo – magari piccolo, proporzionato alle nostre possibilità – vedere che è apprezzato da chi lo riceve; come siamo contenti quando sentiamo che, pur nella sua semplicità, quel dono ci unisce ancora di più a quelli che amiamo. Ebbene, nell’Eucaristia, tra noi e Dio, avviene proprio questo: il Signore accoglie, santifica e benedice il pane e il vino che noi mettiamo sull’Altare, assieme all’offerta della nostra vita, e li trasforma nel Corpo e nel Sangue di Cristo, Sacrificio d’amore per la salvezza del mondo. Dio si unisce a noi accogliendo con gioia ciò che portiamo e ci invita ad unirci a Lui ricevendo e condividendo con altrettanta gioia il suo dono d’amore».

Lauspicio finale di Prevost suggerisce a ciascuna persona di buona volontà di appropriarsi della festa odierna, al fine di divenire collaboratrice di Dio nella redenzione universale, testimone di vita nuova e di bellezza, strumento di misericordia e di carità: «Sia questa Celebrazione un segno luminoso del nostro impegno ad essere ogni giorno, partendo dall’Altare e dal Tabernacolo, portatori di comunione e di pace gli uni per gli altri, nella condivisione e nella carità».

Ultimi articoli

Author Name