Periodico di informazione religiosa

La Chiesa Italiana e il microcredito

da | 2 Lug 2024 | Teologia

Anche la Chiesa Italiana è stata presente all’Annuale Conferenza dell’EMN sul microcredito. L’incontro – denso di esperienze – si è svolto a Bucarest gli scorsi 20 e 21 giugno; il tema era: “Cultivating futures. Nurturing entrepreneurs through microfinance”. Cogliamo le eco della manifestazione dalla testimonianza di una operatrice Caritas della diocesi salentina di Ugento-Santa Maria di Leuca: Oriana Leone.

Oriana, Quali progetti state portando avanti – con successo – nel campo dell’imprenditoria sociale nel contesto delle attività Caritas?

La Caritas diocesana di Ugento-Santa Maria di Leuca implementa la propria azione caritativa e di evangelizzazione attraverso l’ente operativo, che è la Fondazione “Mons. Vito De Grisantis”. Il compianto Vescovo nel 2011 diede vita alla nostra fondazione in seguito alla volontà di intervenire in un contesto sociale attanagliato da una grave sofferenza occupazionale, dovuta alla crisi del settore TAC (tessile-calzaturiero-abbigliamento). Ispirandosi alla narrazione biblica, istituì – attraverso un contributo economico e una mensilità di ogni sacerdote della diocesi – un fondo di garanzia (“Fondo Tobia”), avvalendosi del servizio degli animatori di comunità del Progetto Policoro, diede inizio ad attività di supporto finanziario attraverso il micro-credito alle persone non-bancabili, e in particolare ai giovani, che avevano un’idea imprenditoriale, ma a cui le banche non concedevano prestiti. Da allora la Fondazione De Grisantis ha sostenuto molti nuovi micro-imprenditori, realizzando percorsi di inclusione socio-economica. In questi anni di attività ha sviluppato tre principali azioni: sostegno all’auto-imprenditorialità giovanile e femminile, micro-credito sociale rivolto alle famiglie e alle piccole imprese sovra-indebitate e prestito prevenzione usura per famiglie e piccoli imprenditori. Il suo percorso di crescita è stato esperienziale, soprattutto negli ultimi anni che hanno visto l’adesione della fondazione come membro dell’EMN (European Microfinance Network) di RITMI (Rete Italiana di Microfinanza) e del fondo MEF anti-usura. Numerosissimi i progetti finalizzati all’inclusione sociale delle fasce di marginalità della nostra comunità (Giustizia con Misericordia – Includiamoci, progetto di giustizia riparativa, Progetto X di alfabetizzazione e digitalizzazione per NEET 34-50 anni, bando NEET di reinserimento lavorativo e supporto imprenditoriale per giovani NEET 18-35, PIS-pronto intervento sociale in collaborazione con l’ambito territoriale, sportello “Nessuno è straniero” rivolto ai migranti e altri. in ognuno di questi progetti, tra gli altri obiettivi fondamentali c’è il reinserimento lavorativo dei soggetti coinvolti, soprattutto attraverso il supporto all’auto-imprenditorialià e in alternativa con percorsi di orientamento professionale rivolti all’incontro domanda-offerta di lavoro. Un ulteriore importante sviluppo è quello dell’educazione finanziaria, soprattutto rivolto ai giovani delle scuole superiori o universitari, attraverso work-shop e laboratori svolti nelle scuole e nella biblioteca comunale di Tricase (LE), nell’ambito del progetto “Galattica-nodo di Tricase”, con percorsi di educazione finanziaria e lotta al gioco d’azzardo (compreso quello on-line).

Oriana, da donna impegnata nei progetti Caritas, quale aria europea hai respirato a Bucarest, che può illuminare anche il cammino delle nostre comunità di fede italiane?

L’esperienza di Bucarest è stata fruttuosa e illuminante. Guidate dal direttore della nostra Caritas diocesana – don Lucio Ciardo – abbiamo potuto cogliere l’opportunità di confrontarci con i più importanti attori della micro-finanza europea, e, al contempo, con le nuove tendenze nell’importante sinergico apporto che questa branca della finanza può determinare nello sviluppo di un tessuto socio-economico europeo più equo e sostenibile. È fondamentale sottolineare come la finanza mainstream, a differenza del passato, cominci a vedere il micro-credito non più come un settore secondario o, al limite, atto a migliorarne la reputazione, ma come un vero strumento per raggiungere fasce di popolazione tradizionalmente escluse dai circuiti classici degli investimenti. La finanza sostenibile rappresenta ormai una realtà consolidata, con un approccio che sempre più unisce le tre dimensioni della sostenibilità: economica, ambientale e sociale; in linea con gli Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. C’è ancora, però, molta strada da fare, affinché vengano riconosciuti gli enti, come la nostra Fondazione, che operano nel micro-credito, non attraverso l’erogazione diretta, ma attraverso servizi non-finanziari, quali: l’ascolto, la presa in carico, il supporto, il consueling e il mentoring – durante tutto il percorso di realizzazione del progetto specifico di microcredito. Le nostre comunità di fede, che hanno nella loro missione e vocazione l’attenzione e la “cura del creato e dei poveri”, hanno oggi la possibilità di cogliere una grande opportunità di agire verso tutti i nostri fratelli bisognosi anche, e soprattutto, del lavoro come strumento fondamentale di dignità. Una strada può essere quella di fare unire in consorzi tutte le realtà come la Fondazione De Grisantis, per creare strutture più grandi e forti che si impegnino in advocacy a favore dei servizi non-finanziari, affinché sia possibile accedere ai fondi strutturali europei. Uno dei risultati importanti sarebbe quello di avere maggiori risorse disponibili sia per l’erogazione di migliori servizi, che per la creazione di équipe dedicate, che non si basino solo sul lavoro volontario, ma anche su una forza-lavoro contrattualistica e garantita, secondo la teoria della vocazione come motore di coloro che si impegnano attivamente nelle OMI (Organizzazioni a Movente Ideale), come quelle più spesso rappresentate nel mondo cattolico.

Ringraziamo – per la sua competente e appassionata testimonianza – Oriana, e le diamo appuntamento, nello stesso tempo, alla prossima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, in programma a Trieste.

 

                                                   

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