La Parola di vita eterna: è quella che l’apostolo Pietro scopre in Gesù, ed è il cuore dell’Angelus di papa Francesco nella domenica odierna.
Siamo giunti alla XXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) e la liturgia festiva continua a farci meditare sull’ampio capitolo VI della narrazione di Giovanni. Quest’oggi possiamo fare nostra la professione di fede di Pietro nella Persona di Cristo; egli afferma: «Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio» (Gv 6,68b-69).
Il Santo Padre – ripercorrendo la pericope evangelica (cfr. Gv6,60-69) – ci fa rivivere le dinamiche nate intorno alla missione del Figlio di Dio e Figlio dell’uomo: «Non sempre i discepoli comprendono quello che il Maestro dice e fa; a volte faticano ad accettare i paradossi del suo amore (cfr Mt 5,38-48), le esigenze estreme della sua misericordia (cfr Mt 18,21-22), la radicalità del suo modo di donarsi a tutti. Non è facile per loro, capire, ma sono fedeli. Le scelte di Gesù vanno spesso oltre la mentalità comune, oltre i canoni stessi della religione istituzionale e delle tradizioni, al punto da creare situazioni provocatorie e imbarazzanti (cfr Mt 15,12). Non è facile seguirlo.
Eppure, tra i tanti maestri di quel tempo, Pietro e gli altri apostoli hanno trovato solo in Lui la risposta alla sete di vita, la sete di gioia, la sete di amore che li anima; solo grazie a Lui hanno sperimentato la pienezza di vita che cercano, oltre i limiti del peccato e perfino della morte. Perciò non se ne vanno: anzi tutti, tranne uno, pur tra tante cadute e pentimenti, rimarranno con Lui fino alla fine (cfr Gv 17,12)». Conseguentemente, il Vescovo di Roma chiede a tutti i cristiani di incarnare la Parola del Vangelo e l’invito alla conversione: «E, fratelli e sorelle, ciò riguarda anche noi: pure per noi, infatti, non è facile seguire il Signore, comprendere il suo modo di agire, fare nostri i suoi criteri e i suoi esempi. Anche per noi non è facile. Però, più gli stiamo vicini – più aderiamo al suo Vangelo, riceviamo la sua grazia nei Sacramenti, stiamo in sua compagnia nella preghiera, lo imitiamo nell’umiltà e nella carità –, più sperimentiamo la bellezza di averlo come Amico, e ci rendiamo conto che solo Lui ha “parole di vita eterna”.
Allora ci chiediamo: quanto è presente Gesù nella mia vita? Quanto mi lascio toccare e provocare dalle sue parole? Posso dire che sono anche per me “parole di vita eterna”? A te, fratello, sorella, domando: le parole di Gesù, sono per te – anche per me – parole di vita eterna?».
Ci auguriamo che l’orazione Colletta, pregata insieme nella presente liturgia domenicale, diventi per tutti noi cammino certo verso la vita eterna: «O Dio nostra salvezza, che in Cristo tua parola eterna ci dai la rivelazione piena del tuo amore, guida con la luce del tuo Spirito questa santa assemblea del tuo popolo, perché nessuna parola umana ci allontani da te unica fonte di verità e di vita».