Periodico di informazione religiosa

L’insediamento di Leone XIV sulla Cathedra Romana

da | 26 Mag 2025 | Vita ecclesiale

L’insediamento di Leone XIV sulla Cathedra Romana è avvenuto durante la celebrazione eucaristica ieri, domenica 25 maggio, VI del Tempo di Pasqua. Nella sua omelia, il Vescovo di Roma si è soffermato, anzitutto, sulle dimensioni materne che contraddistinguono la Chiesa: «La tenerezza, la disponibilità al sacrificio e quella capacità di ascolto che permette non solo di soccorrere, ma spesso di prevenire i bisogni e le attese, prima ancora che siano espresse. Sono tratti che ci auguriamo crescano ovunque nel popolo di Dio, anche qui, nella nostra grande famiglia diocesana: nei fedeli, nei pastori, in me per primo».

Il Pontefice ha messo in evidenza anche il dono e l’azione dello Spirito, nella comunità di fede: «La comunione si costruisce prima di tutto “in ginocchio”, nella preghiera e in un continuo impegno di conversione. Solo in tale tensione, infatti, ciascuno può sentire in sé la voce dello Spirito che grida: “Abbà! Padre!” (Gal 4,6) e di conseguenza ascoltare e comprendere gli altri come fratelli.

Anche il Vangelo ci ribadisce questo messaggio (cfr Gv 14,23-29), dicendoci che nelle scelte della vita non siamo soli. Lo Spirito ci sostiene e ci indica la via da seguire, “insegnandoci” e “ricordandoci” tutto ciò che Gesù ci ha detto (cfr Gv 14,26). In primo luogo lo Spirito ci insegna le parole del Signore imprimendole profondamente in noi, secondo l’immagine biblica della legge scritta non più su tavole di pietra, ma nei nostri cuori (cfr Ger 31,33); dono che ci aiuta a crescere fino a renderci “lettera di Cristo” (cfr 2Cor 3,3) gli uni per gli altri. Ed è proprio così: noi siamo tanto più capaci di annunciare il Vangelo quanto più ce ne lasciamo conquistare e trasformare, permettendo alla potenza dello Spirito di purificarci nell’intimo, di rendere semplici le nostre parole, onesti e limpidi i nostri desideri, generose le nostre azioni». Centrale rimane il ruolo di quella “memoria credente”, che permette di scorgere la divina azione redentiva: «E qui entra in gioco l’altro verbo: “ricordare”, cioè tornare a rivolgere l’attenzione del cuore a ciò che abbiamo vissuto e appreso, per penetrarne più profondamente il significato e gustarne la bellezza».

Il Vescovo di Roma ha lodato il costante lavoro messo in campo dalle comunità cristiane nella Diocesi, per permettere di vivere bene il Giubileo ai tanti pellegrini che stanno giungendo nella Capitale; egli – dunque – vuole inserirsi in questa buona opera di fede e di azioni concrete: «Grazie a tanti sforzi, la città appare a chi vi giunge, a volte da molto lontano, come una grande casa aperta e accogliente, e soprattutto come un focolare di fede. Da parte mia, esprimo il desiderio e l’impegno di entrare in questo cantiere così vasto mettendomi, per quanto mi sarà possibile, in ascolto di tutti, per apprendere, comprendere e decidere insieme: “cristiano con voi e Vescovo per voi”, come diceva Sant’Agostino (cfr Discorso 340, 1). Vi chiedo di aiutarmi a farlo in uno sforzo comune di preghiera e di carità, ricordando le parole di San Leone Magno: “Tutto il bene da noi compiuto nello svolgimento del nostro ministero è opera di Cristo; e non di noi, che non possiamo nulla senza di lui, ma di lui ci gloriamo, lui da cui deriva tutta l’efficacia del nostro operare” (Serm. 5, de natali ipsius, 4)».

Al termine della celebrazione eucaristica, papa Leone XIV si è affacciato dalla Loggia centrale della Basilica Lateranense per la Benedizione alla città di Roma; egli ha affermato: «Vivere la nostra fede, specialmente durante questo Anno del Giubileo, cercando la speranza; però cercando di essere noi stessi testimonianza che offre la speranza al mondo. Un mondo che soffre tanto, tanto dolore, per le guerre, la violenza, la povertà! Ma a noi cristiani il Signore chiede di essere sempre questa testimonianza viva. Vivere la nostra fede, sentire nel nostro cuore che Gesù Cristo è presente e sapere che Lui ci accompagna sempre nel nostro cammino. Grazie a voi per camminare insieme! Camminiamo tutti insieme! Contate sempre su di me, che con voi sono cristiano e per voi Vescovo. Grazie a tutti!».

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