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L’Oriente cristiano nei suoi testi

da | 26 Gen 2025 | Recensioni

L’Oriente cristiano nei suoi testi” (in inglese Eastern Christianity in Its Texts) è un’imponente raccolta di testi relativi all’esperienza di fede e alla riflessione su di essa dei cristiani d’Oriente, dalle origini all’epoca moderna, presentata in traduzione italiana per la prima volta per i tipi di Lipa (Centro Aletti). L’autore, Cyril Hovorun, è un teologo ortodosso nato in Ucraina, dove ha iniziato i suoi studi in fisica teorica prima di dedicarsi alla teologia presso il seminario e l’accademia teologica di Kiev. Ha proseguito la sua formazione teologica all’Università Nazionale Capodistriana di Atene e all’Università di Durham nel Regno Unito, dove ha conseguito un dottorato di ricerca sotto la supervisione del Prof. Andrew Louth, focalizzandosi sulla cristologia post-calcedoniana. Nel corso della sua carriera accademica, Hovorun ha insegnato teologia in diverse istituzioni, tra cui le accademie teologiche di Kiev, Mosca, Minsk e Los Angeles. Ha inoltre svolto attività di ricerca presso le università di Yale e Columbia negli Stati Uniti ed è stato professore ospite all’Università di Münster. Attualmente, ricopre il ruolo di Professore di Ecclesiologia, Relazioni Internazionali ed Ecumenismo presso la Sankt Ignatios Theological Academy in Svezia.

Il libro è un testo didattico, ad imitazione degli antichi florilegi – raccolte di citazioni estese di autorità teologiche del passato – ma tutte le citazioni sono state spiegate e corredate di pretesti e contesti. La materia è organizzata secondo sette sezioni: Pietre Miliari, Dialettiche, La salvezza, la Trinità, L’incarnazione, La Chiesa e il mondo. “Le categorie mi aiutano a riarticolare le massime teologiche classiche e ad articolarne di nuove”, scrive nell’introduzione. “Il mio progetto, pertanto, potrebbe essere definito neo-scolastico“. Pensato per studiare il cristianesimo orientale in diversi contesti culturali e linguistici – “il cristianesimo orientale è troppo vario per essere esaurito anche in un volume così massiccio, ho cercato di mostrare questa diversità, pur senza esaurirla” – Hovorun esplora la ricchezza del cristianesimo orientale attraverso una vasta gamma di testi e commenti, evidenziando come la creatività sia stata fondamentale per lo sviluppo della teologia ortodossa, contrariamente alla stagnazione conservatrice, spesso causa di eresie. Viene discussa l’influenza di grandi teologi come Origene, Apollinare, Massimo il Confessore, Atanasio e Cirillo, mostrando il loro contributo e le difficoltà affrontate. L’autore analizza anche l’evoluzione delle “grandi teorie teologiche”, inclusa la scolastica, proponendone un rinnovamento come metodo, anziché riduzione teologica. Infine, il testo ha un approccio ecumenico. Scrive l’autore: “L’identità può far deviare la Chiesa, perché tutte le identità cristiane non sono rivelate, ma costruite. Esse sono emerse nel corso della storia. Alcune sono scomparse. Altre sono sopravvissute, ma hanno cambiato il loro significato originario. Le identità sono state inizialmente costruite per buone ragioni e con le migliori intenzioni. Tuttavia, come tutte le costruzioni umane, esse possono rivoltarsi contro la loro logica originaria. Questo è successo nella storia, e non di rado. Per evitare gli abusi delle identità, coloro che le sottoscrivono dovrebbero di tanto in tanto rivisitare il loro significato originario e le ragioni storiche della loro comparsa“. È quanto questo libro cerca di fare.

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