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Notre-Dame, presto una cappella per i cristiani d’Oriente

da | 8 Dic 2024 | Cultura

Notre-Dame avrà presto una cappella dedicata ai cristiani d’Oriente. In occasione della riapertura della cattedrale a Parigi, mons. Laurent Ulrich, arcivescovo di Parigi, nonché Ordinario per i cattolici di rito orientale di Francia, ha voluto che ai cristiani d’Oriente venisse dedicata una cappella della cattedrale, a testimonianza del profondo legame che li unisce da sempre con la Francia. L’allestimento della cappella è stato affidato a L’Œuvre d’Orient (Opera d’Oriente), un’associazione francese fondata nel 1856 e impegnata al servizio dei cristiani d’Oriente nell’ambito dell’educazione, dell’assistenza sociale, del soccorso ai rifugiati e del patrimonio culturale. La cappella, pensata come testimonianza della ricchezza e della diversità delle Chiese orientali, sarà inaugurata il 25 maggio 2025 in occasione della Giornata dei Cristiani d’Oriente. Ospiterà icone create appositamente per l’occasione da iconografi francesi e orientali che si sono messi già al lavoro. Ogni icona rappresenterà un santo fondatore legato alle culle storiche del cristianesimo: Costantinopoli, Alessandria, Antiochia, Gerusalemme, ma anche territori più lontani, come l’Armenia, l’Etiopia e l’India. Diversità che significa anche ricchezza per la Chiesa universale e che ricorda ai pellegrini e ai visitatori le radici orientali del cristianesimo.

C’è uno stretto legame tra Notre-Dame e le Chiese orientali, sia cattoliche che ortodosse. Ogni anno, prima del drammatico incendio del 2019, Notre-Dame accoglieva le lacrime e la speranza dei cristiani d’Oriente, in particolare con la celebrazione armena dei martiri del genocidio del 1915, la celebrazione ucraina dell’Holodomor (il genocidio ucraino del 1932/1933), e la Messa annuale dell’Opera d’Oriente. Il legame si è rafforzato anche dopo l’incendio: durante la prima messa celebrata dopo questo tragico evento, mons. Pascal Gollnisch, undicesimo direttore generale dell’Œuvre d’Orient, ha donato all’arcivescovo di Parigi una croce (replica in miniatura di quella di Marc Couturier) a nome dell’arcivescovo maronita di Aleppo, Mons. Tobji, in segno di amicizia. La croce è stata scolpita da uno scultore musulmano, da una pietra che sosteneva l’antica struttura della cattedrale di Aleppo, devastata nell’agosto 2012 da un incendio. E tra gli otto iconografi, uno di loro lavora proprio ad Aleppo, oggi nel cuore del conflitto divampato in Siria. Saranno opere che incarnano la profondità spirituale e culturale delle Chiese orientali. Ora l’arcivescovo di Parigi mons. Ulrich e mons. Gollnisch vogliono che ci sia una cappella aperta a tutti per pregare con e per i cristiani d’Oriente tutto l’anno e non solo in alcuni momenti, in un luogo di preghiera situato molto vicino alla reliquia della Corona di Spine. Mentre l’attualità resta segnata da conflitti e sfide per i cristiani orientali, la cappella di Notre-Dame riafferma l’amicizia duratura che unisce la Francia e queste comunità. Notre-Dame di Parigi, Notre-Dame del mondo!

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