Periodico di informazione religiosa

Lunedì della prima settimana di Quaresima. La Quaresima con Gregorio Magno

da | 19 Feb 2024 | Monasteria

Lunedì della prima settimana di Quaresima

I poveri ci evangelizzano: raggiungendoli, toccandoli, stabilendo una relazione di amore e di fiducia con loro, la serratura della nostra prigione di egoismo si apre. Nel cuore dell’insicurezza del povero si svela la presenza misteriosa di Gesù. La carne del povero è veramente, come più volte ha ripetuto Papa Francesco, il sacramento della presenza di Dio.

La misericordia è l’immagine di Dio e l’uomo misericordioso e, in verità, un Dio che abita sulla terra, scriveva un monaco siriaco, Youssef Busnaya. Come Dio è misericordioso verso tutti, senza alcuna distinzione, così l’uomo misericordioso diffonde i suoi atti d’amore e di generosità su tutti, in uguale misura. Ci sono quelli che danno e distribuiscono molto e che non sono per nulla ritenuti misericordiosi davanti a Dio; ma ci sono tanti altri che non possiedono praticamente nulla, ma che sentono in cuor loro la pietà per tutti. Ebbene questi sono considerati davanti a Dio come dei perfetti misericordiosi. Se hai qualcosa, da’ ciò che hai e se non hai nulla, da’ qualcosa ugualmente, non foss’altro che un pezzetto di pane secco. Quell’intenzione veramente misericordiosa sarà considerata dinanzi a Dio come misericordia perfetta.

Dio è amore (1Gv 4,8). È questa la legge fondamentale che decide il destino eterno di ogni uomo. L’amore è il senso di tutte le leggi, dei profeti, del Vangelo, dei sacramenti e della vita ecclesiale. L’uomo che possiede la carità è veramente un Dio in mezzo agli uomini.

Gregorio Magno, Commento morale a Giobbe XXII

I santi nella tristezza di questo esilio, non potendo ancora in alcun modo contemplare il volto del loro Creatore come desiderano, ritengono ogni abbondanza della vita presente una miseria, perché nulla fuori di Dio basta all’anima che veramente cerca Dio. Spesso l’abbondanza stessa dei beni temporali diventa per essi un grave peso, e mal volentieri sopportano tutto ciò che impedisce loro di camminare spediti verso la patria. Perciò gli eletti sono pronti a condividere questi beni con il prossimo bisognoso; e così, mentre uno riceve ciò che non ha, l’altro depone ciò che ha di troppo; e nessun compagno di viaggio cammina vuoto, né il troppo peso fa ritardare qualcuno lungo la via. Gli eletti quindi non si rallegrano affatto per la grande abbondanza: per amore della patria celeste la distribuiscono in dono o l’abbandonano con disprezzo.

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