Periodico di informazione religiosa

“Parla con me”. Logopedia e social Di Alessandra Perfetto

da | 18 Lug 2024 | Cronaca

Fideliter incontra la dott.ssa Deborah Auteri, logopedista per professione e per vocazione, come si definisce lei, laureata con lode e con un master in Neuropsicologia dell’età Evolutiva, mamma di due splendidi bambini, vive a Siracusa, dove affianca alla sua attività ambulatoriale consulenze e corsi on line. Divulgatrice scientifica, istruttrice certificata babysigns e volto noto dei social (130mila follower su instagram), per 12 anni si è occupata di bambini con disturbi del linguaggio e delle loro famiglie, oggi si occupa prevalentemente di bambini a sviluppo tipico, guidando i genitori nella prevenzione e insegnando loro a potenziare le competenze dei propri piccoli. Collabora con le scuole come L’Albero Azzurro di Angela Mondo, scuola paritaria nido e infanzia Montessori, dove con delicatezza e dedizione fa terapia ai suoi piccoli pazienti all’interno della struttura stessa così da creare una sorta di continuità nella quotidianità dei bambini. 

Cosa la spinge e motiva alla divulgazione delle informazioni sui social? 

Da mamma mi rendo conto di quanto possa essere difficile e frustrante affrontare certe tappe di sviluppo dei nostri bambini, spesso siamo sprovvisti di strumenti validi e bombardati da informazioni contrastanti e mi piace essere una guida. Da professionista credo nel potere della consapevolezza: nessuno meglio di un genitore informato e competente potrà fornire al proprio bambino di strumenti di cui ha bisogno per crescere nel modo più sereno possibile. Quindi, mossa dal mio amore per i bambini e le loro famiglie ho sempre sentito l’esigenza di fare qualcosa di più per loro per contribuire, dal canto mio, a questo tanto meraviglioso quanto complicato viaggio che è la genitorialità.

Come ha iniziato il percorso sui social?

La mia pagina instagram è nata durante i covid, ci ho messo la faccia da subito, le cose che non potevo più fare in studio, ho iniziato pian piano a mostrarle online, sia per passare il tempo in modo costruttivo, ma anche per fare compagnia agli altri. Man mano ho capito che la divulgazione tramite canali social mi veniva naturale e ho avuto un bel riscontro, con il passaparola la pagina è cresciuta in fretta.

Qual è la differenza tra un divulgatore scientifico e un influencer?

Divulgare per me significa rendere la professionalità accessibile a tutti, in comune le due cose hanno solo il portare se stessi davanti una schermo, ma per esempio io non accetto sponsorizzazioni, soprattutto di cose non attinenti il mio lavoro e anche così scelgo di mostrare solo le cose che realmente penso siano utili. 

L’idea del suo libro “Parla con me” edito da Mondadori, come nasce?

Avevo in mente già da un po’ di scrivere un libro e nella mia mente era molto chiaro anche come strutturarlo, infatti l’ho scritto tutto d’un fiato. Mi ero accorta che del buco editoriale riguardo questo argomento, su come supportare il linguaggio dei bambini e quindi ho raccolto i bisogni che ritenevo andassero colmati. Sono stata contattata da Mondadori ed è nato “Parla con me”.

Com’è strutturato il libro?

E’ un vademecum per accompagnare bambini e genitori lungo lo straordinario viaggio della comunicazione anche con esempi pratici e giochi da fare con il bambino. Seguo le tappe di sviluppo del linguaggio, che inizia quando il bambino si trova ancora nella pancia della mamma e prosegue all’incirca fino al compimento del quarto anno di età. Cerco di mostrare come il linguaggio non coincida con l’articolazione di parole e frasi, ma sia una dimensione molto più ampia, che include tantissimi aspetti non verbali, e che, nonostante esistano tabelle e parametri di riferimento. Ogni bambino è un mondo a se e bisogna sempre rispettare le modalità e i tempi di sviluppo.

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