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Registro nazionale delle famiglie affidatarie. Santangelo: un passo decisivo per la tutela dei minori

da | 25 Ott 2025 | Cronaca

Il provvedimento approvato alla Camera istituisce un registro nazionale e tribunale-per-tribunale, una misura che per l’assessore regionale Roberto Santangelo risponde all’urgenza di garantire ai minori un ambiente familiare idoneo.

L’attenzione alla tutela dei minori riceve oggi un forte impulso grazie all’approvazione alla Camera dei Deputati del disegno di legge che istituisce un “Registro nazionale delle famiglie affidatarie, delle comunità di tipo familiare e degli istituti di assistenza pubblici e privati” presso il Dipartimento per le politiche della famiglia, nonché un “Registro dei minori affidati” presso ciascun tribunale.

In Abruzzo, l’Roberto Santangelo – assessore regionale alle Politiche sociali – commenta con soddisfazione la norma: «L’interesse di far vivere i minori in un ambiente idoneo è una nostra priorità». Un plauso va alla ministra del Famiglie Eugenia Roccella per aver promosso «uno strumento non solo utile ma necessario per tutelare e difendere una categoria così esposta».

Quali sono le novità

Il registro nazionale avrà il compito di raccogliere, regione per regione, e porre sotto monitoraggio le famiglie affidatarie, le comunità di tipo familiare, gli istituti e – soprattutto – i minori collocati temporaneamente fuori dalla famiglia d’origine, per garantire il principio del “superiore interesse del minore”.
Nei tribunali verrà istituito un registro che annota per ciascun minore oggetto di affidamento o collocamento protetto tutti i provvedimenti, le motivazioni e i termini degli interventi.
Inoltre, verrà istituito un Osservatorio nazionale sugli istituti di assistenza che avrà funzioni di vigilanza, monitoraggio e segnalazione di possibili anomalie nel sistema dell’affidamento.

Perché è importante

L’allontanamento dei minori dalle famiglie d’origine è – per numerosi motivi – una misura estrema e delicata. Il nuovo quadro normativo consente:

maggiore trasparenza e tracciabilità dei percorsi di affidamento;
riduzione del rischio di collocamenti impropri o prolungati senza revisione;
un monitoraggio reale ed efficace che può indirizzare politiche e interventi mirati.

Il commento di Santangelo e l’impegno regionale

Per l’assessore Santangelo questo provvedimento rappresenta «una priorità» nella politica sociale regionale. In Abruzzo, l’azione dell’assessorato alle Politiche sociali punta già a rafforzare il sostegno alla famiglia, all’accoglienza e all’adozione.

La logica è chiara: ogni minore ha diritto a crescere in un ambiente che protegga e favorisca la sua piena realizzazione, e lo Stato e le Regioni hanno il dovere di vigilare che questo diritto venga effettivamente rispettato.

Le sfide che restano

Naturalmente, l’istituzione del registro è solo un passo. La sua efficacia dipenderà da:

un’efficiente comunicazione e collaborazione tra enti locali, tribunali, Dipartimento per le politiche della famiglia;
risorse adeguate e strumenti digitali per la raccolta, gestione e analisi dei dati;
un impegno costante nella formazione degli operatori e nella sensibilizzazione delle comunità familiari disponibili all’affidamento.
Le associazioni del settore, del resto, hanno già sollevato alcune perplessità rispetto all’impianto del registro, invitando ad una riflessione equilibrata sulle famiglie affidatarie e il loro ruolo.

Con questo provvedimento, il Paese compie un passo importante verso una tutela più stringente e sistematica dei minori in affidamento. In Abruzzo, grazie all’impegno di Santangelo e dell’assessorato regionale, si rafforza un modello che mette al centro il benessere dei bambini e adolescenti. Adesso tocca al sistema implementare e concretizzare le misure per trasformare la norma in reale opportunità di crescita e protezione.

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