L’ingegnere Rosario Pistorio, catanese, classe 79, Ceo di Sonatrach Italia, consigliere di Confindustria, vicepresidente UNEM (Unione energie per la mobilità), marito e padre di due splendidi bambini, racconta a Fideliter di sé e del futuro del nostro Paese in ambito energetico.
Come si diventa CEO a 39 anni?
Penso di essere stato al posto giusto al momento giusto, sono stato fortunato. Sento affine la famosa frase “ il talento incontra l’opportunità”. Come spinta ho quella di non accontentarmi mai, mi metto sempre in discussione, penso sempre alla sfida successiva. Può sembrare un modo di vivere stressante, però è un vantaggio competitivo tenere sempre l’asticella alzata. Nella vita in generale ho sempre coltivato più interessi, cercando di unire il lato umano al lato lavorativo.
Infatti più del 50% del mio lavoro consiste nel dedicarmi alle persone.
Come mantiene questo rapporto con le persone?
Come dicevo gran parte del mio lavoro consiste nel mantenere relazioni con le persone cerco sempre di ricordarmi i nomi di tutti e lavoro molto per questo, studio proprio. Le relazioni vere con le persone mi sono sempre piaciute, già da giovanissimo a scuola ero rappresentante d’istituto e mi relazionavo con tutti, interessandomi ai singoli casi con trasporto.
E’ difficile conciliare tutti i suoi impegni lavorativi con la famiglia?
Cerco di bilanciare il tutto, è una sfida molto impegnativa, più di quella lavorativa, ma sento di riuscirci giorno per giorno, mi impegno molto per far sentire la mia presenza e non deludere i miei figli, non ho mai mancato una recita, o un saggio e anche dopo giornate impegnative, cerco di essere a casa per mettere io a letto i bambini. Devo dire però che tutto quello che ho raggiunto nella vita, non sarebbe mai arrivato senza il costante appoggio di mia moglie, vicino a una persona che fa questo tipo di lavoro ci deve essere qualcuno di così speciale che appoggia e sostiene in maniera amorevole e incondizionata.
Quali sono le opportunità per le donne nel suo settore?
Negli ultimi 10-15 anni le opportunità per le donne sono aumentate molto, tuttavia alcuni ruoli ancora non si aprono al genere femminile, nel team dirigenziale, per esempio, abbiamo una sola donna. Personalmente penso che le prospettive di carriera possano essere le stesse, ma all’interno delle raffinerie, i ruoli operativi non possono fisicamente essere coperti dalle donne. Gli operativi sono tanti, quindi la percentuale di donne (25% circa) viene sicuramente abbassata anche per questo. Io ci tengo molto alla valorizzazione della famiglia, cerco sempre in tanti modi di andare incontro alle madri, anche con lo smartworking, perché so che significa avere un neonato a casa e affrontare una giornata lavorativa impegnativa.
Parliamo di decarbonizzazione, net zero e rinnovabili, che fine faranno i combustibili fossili?
La decarbonizzazione è un obiettivo ineludibile, non possiamo essere negazionisti in questo senso, però dobbiamo pensare alla transizione con un obiettivo chiaro, realistico e contestualizzato, la strada è ancora lunga. Decarbonizzazione non significherà emissioni nette di CO2 pari a zero, ma un graduale adeguamento dei modelli esistenti. Bisognerà guardare verso l’evoluzione di combustibili a basso contenuto di carbonio, non commettere l’errore di guardare alla tecnologia come unica soluzione, quindi non puntare solo all’elettrico, ma cambiare combustibili, virare verso combustibili bio, combustibili con minor emissione di CO2.
E’ importante fissare target realistici perché il rischio concreto è la deindustrializzazione, sicuramente il numero delle raffinerie non sarà lo stesso, ma noi di Sonatrach siamo gli unici in Italia a produrre oli lubrificanti per esempio. Ognuno guarderà alle proprie peculiarità. Il nostro aspetto competitivo riguarda sicuramente anche il nostro prezioso asset, un team coeso e una società alle spalle molto grande.
Qual è il consiglio che darebbe a un giovane che sta studiando ancora?
Il consiglio che darei a mio figlio è di non perdere mai la curiosità di apprendere e di cogliere quello che capita nella vita come un’opportunità. Essere degli ottimisti razionali aiuta molto nella vita: analizzare le variabili di una situazione, ma guardare sempre il lato positivo. E’ molto importante anche fare qualsiasi tipo di lavoro e di esperienza mentre si studia e finita l’università, non cullarsi un solo giorno, scegliere quello che veramente piace nella vita e inseguire l’obiettivo. Inoltre nel mondo del lavoro bisogna guardare tutte le persone con l’approccio di avere sempre qualcosa da imparare da ognuno di loro.