Periodico di informazione religiosa

Visita al Borgo Laudato si’

da | 13 Feb 2025 | Ecologia

Chi visita il Borgo Laudato si’ – nato nei giardini delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo – si sazia di bellezza, di arte, di benessere interiore, di manualità operosa e rispettosa del creato, di inclusione sociale, di progettualità all’insegna della cura della nostra madre Terra.

Il tour all’interno dei vastissimi ettari di terra si percorre in un’ora, con una guida e a bordo di un veicolo ecologico.

Si tratta di una esperienza che pone il pellegrino a diretto contatto con le meraviglie della natura; ma anche con le varie espressioni d’ingegno che la persona umana – nei secoli – ha ideato e creato. Nelle Ville, primieramente, la storia dell’Impero Romano si interseca con quella della Chiesa cristiana, la mitologia con la spiritualità, il culto del mondano con l’interiorità della fede.

I viali del parco di Castel Gandolfo sono stati calpestati – nei tempi trascorsi e in più giorni durante l’anno – da vari Pontefici; oggi ricordiamo – maggiormente – san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI; quest’ultimo amava particolarmente ritirarsi in preghiera e riposare in questo luogo immerso nella natura.

Per volontà di papa Francesco, le Ville Pontificie hanno assunto un volto nuovo e, per certi versi, inedito: nelle terre coltivate, nei boschi e nei giardini, nell’ampio uliveto oggi è attivo il Borgo Laudato si’, il quale desidera lavorare la terra in una maniera sostenibile, e, nello stesso tempo, essere un punto di riferimento nel sociale. La manualità e la produzione si coniugano con un impatto sostenibile, con l’inserimento nel mondo del lavoro di persone vulnerabili (immigrati, ex detenuti), con il naturale ciclo ambientale.

La presente realtà può essere letta come una autorevole risposta a quell’invito che il Creatore rivolse ai suoi figli, indicando loro la strada del lavoro e della custodia (cfr. Gen 2,15) della sua opera. Parimenti, anche come un risveglio ecclesiale, di fronte alle salutari provocazioni del Magistero di papa Francesco: «La crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore. Dobbiamo anche riconoscere che alcuni cristiani impegnati e dediti alla preghiera, con il pretesto del realismo e della pragmaticità, spesso si fanno beffe delle preoccupazioni per l’ambiente. Altri sono passivi, non si decidono a cambiare le proprie abitudini e diventano incoerenti. Manca loro dunque una conversione ecologica, che comporta il lasciar emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che li circonda. Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana» (Laudato si’ 217).

Oggi tanti visitano il Borgo: turisti, curiosi, pellegrini, scuole; ciascuno può attingere da questo itinerario un salutare desiderio che porti a interrogarsi sull’agire quotidiano, personale e globale; per poi mettere in campo scelte che vadano controcorrente, rispetto al materialismo e al consumismo.

 

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