1 gennaio, Piazza San Pietro. Maria «ci custodisca in quest’anno»! Sono la preghiera e l’auspicio che papa Francesco ha espresso durante la preghiera dell’Angelus in questo primo giorno dell’anno, solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Egli, ieri, guardava alla Madonna come a colei che ha abitato il silenzio, ricca della propria incrollabile fede in Dio e nella sua Provvidenza: «Oggi il Vangelo ci svela che la grandezza di Maria non consiste nel compiere qualche azione straordinaria; piuttosto, mentre i pastori, ricevuto l’annuncio dagli angeli, si affrettano verso Betlemme (cfr Lc 2,15-16), lei rimane in silenzio. […] In tal modo ella fa spazio in sé a Colui che è nato; nel silenzio e nell’adorazione, mette Gesù al centro e lo testimonia come Salvatore. Maria, la Madre del silenzio; Maria, la Madre dell’adorazione».
La Madonna è la donna del silenzio, poiché è la creatura che ha incarnato la beatitudine: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). Papa Francesco ne dipinge i tratti, affermando: «Così è Madre non solo perché ha portato Gesù in grembo e lo ha partorito, ma perché lo mette in luce, senza occuparne il posto. Starà in silenzio anche sotto la croce, nell’ora più buia, e continuerà a fare spazio a Lui e a generarlo per noi»; e definendola «Cattedrale del silenzio: è una bella immagine. Col suo silenzio e la sua umiltà, Maria è la prima “cattedrale” di Dio, il luogo in cui Lui e l’uomo possono incontrarsi».
Il Vescovo di Roma – in questo primo giorno dell’anno – ha fatto riferimento anche alla maternità che noi sperimentiamo, al ruolo della mamma nella famiglia: «Ma anche le nostre mamme, con la loro cura nascosta, con la loro premura, sono spesso magnifiche cattedrali del silenzio. Ci mettono al mondo e poi continuano a seguirci, tante volte inosservate, perché noi possiamo crescere. Ricordiamoci questo: l’amore non soffoca mai, l’amore fa spazio all’altro. L’amore ci fa crescere».
L’esortazione finale del Pontefice è all’insegna della meditazione e imitazione del cammino di fede mariano, per assumerne i tratti e i sentimenti, le scelte e la pazienza, la gioia e la forza divina; egli ha sottolineato: «Fratelli e sorelle, all’inizio del nuovo anno guardiamo a Maria e, con il cuore grato, pensiamo e guardiamo anche alle madri, per imparare quell’amore che si coltiva soprattutto nel silenzio, che sa fare spazio all’altro, rispettando la sua dignità, lasciando la libertà di esprimersi, rigettando ogni forma di possesso, sopraffazione e violenza. C’è tanto bisogno di questo oggi, tanto! Tanto bisogno di silenzio per ascoltarsi».
L’anno che si sta aprendo – ce lo auguriamo – sia per tutti un tempo nuovo di grazia e di pace, giorni abitati dall’amore di Dio e da quello verso il prossimo, mesi in cui tornino il dialogo e il confronto tra i tanti popoli in guerra. Poniamo questi auspici tra le braccia della Madre di Dio, affinché li porti a Dio-Trinità-Amore, e noi possiamo ricevere copiosi frutti di benedizione.