Periodico di informazione religiosa

Custoditi dalla gentilezza di Dio. L’Angelus con papa Francesco

da | 25 Dic 2023 | Teologia

«Dio sempre agisce come amore gentile che abbraccia, che feconda, che e custodisce, senza fare violenza, senza ferire la libertà. Così è il modo di agire di Dio»; sono queste le parole utilizzate da papa Francesco durante la preghiera dell’Angelus di questa IV Domenica del tempo di Avvento.

Il Pontefice prende spunto dalla pagina evangelica odierna, la quale narra l’episodio della Annunciazione dell’arcangelo Gabriele alla Vergine Maria. Egli ci ricorda come – nei luoghi aridi come quelli della Madonna – il refrigerio di un poco di ombra esprime molto bene la cura nutrita da Dio verso tutti i suoi figli; egli lo spiega: «In una terra come quella di Maria, perennemente assolata, una nuvola di passaggio, un albero che resiste alla siccità e offre riparo, una tenda ospitale portano sollievo e protezione. L’ombra è un dono che ristora, e l’angelo descrive proprio così il modo in cui lo Spirito Santo discende su Maria, il modo di fare di Dio».

L’immagine dell’ombra utilizzata dall’evangelista e ripresa dal Papa ci riporta all’intera storia salvifica: le sante Scritture ci parlano spesso di questo modo di agire divino; Francesco lo spiega in questi termini: «Quella dell’ombra che protegge è un’immagine ricorrente nella Bibbia. Pensiamo all’ombra che accompagna il popolo di Dio nel deserto (cfr Es 13,21-22). L’ombra parla, insomma, della gentilezza di Dio. È come se Lui dicesse, a Maria ma anche a tutti noi oggi: “Sono qui per te e mi offro come tuo rifugio e tuo riparo: vieni sotto la mia ombra, stai con me”. Fratelli e sorelle, così si comporta l’amore fecondo di Dio. Ed è qualcosa che, in un certo modo, possiamo sperimentare anche tra di noi, ad esempio quando tra amici, fidanzati, sposi, genitori e figli, si è delicati, si è rispettosi, prendendosi cura degli altri con gentilezza. Pensiamo alla gentilezza di Dio!».

È molto confortante e fonte di gioia conoscere l’amore trinitario che ci custodisce, e farne esperienza personale e comunitaria! È come una roccia su cui edificare la vita e i progetti; nella certezza che la benedizione e l’Alleanza divine mai vengono meno lungo il nostro quotidiano e terreno pellegrinaggio!

Papa Francesco ce lo ripete, con tanto entusiasmo e parresia evangelica: «Dio ama così e chiama anche noi a fare lo stesso: accogliendo, proteggendo, rispettando gli altri. Pensare a tutti, pensare a chi è emarginato, a chi in questi giorni è lontano dalla gioia del Natale. Pensiamo a tutti con la gentilezza di Dio. Ricordare questa parola: la gentilezza di Dio. E chiediamoci allora, alla vigilia del Natale: io, desidero lasciarmi avvolgere dall’ombra dello Spirito Santo, dalla dolcezza e dalla mitezza di Dio, dalla gentilezza di Dio, facendogli posto nel cuore, accostandomi al suo perdono, all’Eucaristia? E poi: per quali persone sole e bisognose potrei essere ombra che ristora, amicizia che consola? Maria ci aiuti ad essere aperti, accoglienti verso la presenza di Dio, che con mitezza viene a salvarci».

Lasciamo – allora – che la gioia, la pace, la grazia di questo santo Natale entrino nella nostra vita e abitino il nostro cuore. Con Lui che entra nella storia con le sole armi della povertà e dell’umiltà, diveniamo anche noi operatori di bene e costruttori della civiltà dell’amore.

 

© photo Mazur/catholicnews.org.uk https://flic.kr/p/RxqJe7

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