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Da Celestino V a San Pietro. La prima messa di papa Leone XIV con i Cardinali elettori

da | 9 Mag 2025 | Liturgia

Stato della Città del Vaticano. Durante la celebrazione eucaristica a conclusione del Conclave in cui ieri al termine della prima votazione pomeridiana è stato eletto Pontefice il cardinale Robert Francis Prevost, già prefetto del Dicastero dei Vescovi, che ha assunto il nome di papa Leone XIV, anche un po’ di Celestino V era presente nella Cappella Sistina.

Il nuovo papa Leone XIV, per questa celebrazione è stato rivestito della casula celestiniana, che durante la Perdonanza celestiniana del 2022, era stata donata al termine della Messa del 28 agosto, dal Cardinale Giuseppe Petrocchi a Papa Francesco, al termine della sua visita pastorale all’Aquila, prima dell’apertura da parte del Papa della Porta Santa di Collemaggio.

Questa casula, donata a papa Francesco, non era mai stata usata dal Pontefice, in quanto da pochi settimane aveva iniziato a presiedere le varie liturgie papali con il piviale, a causa delle sue difficoltà motorie e in un certo senso ‘se ne erano perse le tracce’.

Oggi la sorpresa per gli aquilani. Dopo avere gioito nel vedere un po’ di Chiesa aquilana al Conclave, con la presenza del Card. Giuseppe Petrocchi, un segno di vicinanza da parte del nuovo papa Leone XIV per la Chiesa aquilana nell’indossare per la sua prima messa da Pontefice, la casula celestiniana.

Questa casula, commissionata per la visita pastorale di papa Francesco all’Aquila, dall’Ufficio liturgico diocesano dell’Aquila, guidato da don Martino Roberto Gajda, con la consulenza di don Daniele Pinton, docente di liturgia e sacramentaria all’istituto di Scienze Religiose dell’Aquila, di cui una copia è custodita in Collemaggio e usata sia dal cardinale Petrocchi per le cerimonie più solenni, come anche dal nuovo arcivescovo metropolita mons. Antonio D’Angelo, è stata progettata da Filippo Sorcinelli, titolare di LAVS, nel segno della continuità estetica e simbologica, con un evidente ritorno alla “nobilis pulchritudo” invocata e sostenuta dal Concilio Vaticano II, dove il cammino della liturgia si fonda nella vera bellezza, quella chiara e leggibile e mai banale, che allontana mediocrità, fantasia e capriccio.

Questa casula, vede alternarsi nei clavi le geometriche croci riportate nella facciata della basilica di Collemaggio. Riproducendo figure di intenso significato teologico come anche ricorrendo a un disegno nitido e alla sobrietà cromatica dei tessuti, Sorcinelli ha voluto esprimere l’intento di armonizzare i paramenti con il linguaggio e i segni della liturgia interamente mirata a suscitare l’incontro con il Signore, crocifisso e risorto: attraverso l’ascolto della Parola, la celebrazione eucaristica, l’esperienza di comunione fraterna e i gesti propri del culto (la preghiera, i canti, le luci, l’incenso…)”.

Casula donata dal Cardinale Petrocchi a Papa Francesco

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